Una voce dal coro!

Il commento di una giovane corista dell’Ensemble “Musica Salutaris” allo straordinario concerto “Sulle Ali della Leggerezza” tenutosi nella magica cornice del Chiostro di Villa d’Este.

Sabato 3 Luglio il chiostro di Villa d’Este ha ospitato la tredicesima edizione del concerto “Sulle Ali della Leggerezza”, organizzato dall’associazione Famiglie di Angeli e patrocinato dal Comune di Tivoli. A portare avanti la tradizione è stato, quest’anno, l’ensemble vocale e strumentale “Musica salutaris” – composto da
coristi di generazioni diverse e da giovanissimi strumentisti – diretto dal Maestro Massimiliano Tonsini e con Riccardo Balsamo al pianoforte. Il programma ha incluso brani di epoche e stili diversi, dalla musica sacra del Cinquecento al quella del primo novecento e si è articolato in tre momenti: musica per coro a cappella, musica per ensemble strumentale e, infine, musica per coro e strumenti. Come gli scorsi anni, si è trattato di un evento di grande valore per la nostra città e per l’associazione Famiglie di Angeli, ma negli ultimi due anni il concerto non poteva non assumere un significato particolare. La musica, infatti, è certamente dialogo con sé stessi, lavoro su sé stessi, ma è anche dialogo con gli altri: dialogo e contatto tra musicisti, oltre che tra musicisti e pubblico. È proprio questa importante dimensione di condivisione che, nella situazione che stiamo vivendo, spesso viene meno e che l’esperienza di sabato scorso, invece, ci ha permesso di ritrovare. Nel presentare al pubblico un brano per coro di Benjamin Britten, Concord, il Maestro Tonsini ha significativamente sottolineato una frase – tratta dal testo del brano stesso – che può essere tradotta così: «Il frutto più maturo è lì dove non uno, ma solo due possono raggiungerlo». In fondo, contesto a parte, queste parole possono riguardare anche la natura dell’esperienza musicale: condivisione e collaborazione sono fondamentali e in questo periodo storico lo sono in modo nuovo. Per questo il concerto a Villa D’Este, oltre ad essere stato una bella esperienza in un bel luogo, ha anche rappresentato un’occasione particolarmente preziosa. Per noi esecutori la gioia di poterci esibire in pubblico è stata grande, come sempre; rispetto al passato ha avuto però anche qualcosa di diverso. Rivivere tutte le piccole abitudini, quelle delle prove in presenza e quelle del giorno del concerto, è sembrato straordinariamente naturale. Si aveva quasi l’impressione che nulla
fosse successo e che dall’ultimo concerto “normale” non fosse passato poi così tanto tempo. D’altra parte, dopo quasi un anno e mezzo di interruzione forzata delle attività ordinarie, questi momenti li abbiamo apprezzati di più e con una diversa consapevolezza. La musica è dialogo e proprio per questo è anche ascolto: non è solo ascolto da parte del pubblico, ma anche un ascoltarsi, importantissimo, tra gli esecutori. Per il coro, in questo caso, non è stato semplice: il

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distanziamento, ancor più che le mascherine, ha richiesto uno sforzo maggiore del solito per potersi ascoltare l’un l’altro. Tuttavia, questa circostanza ha fatto sì che ognuno mobilitasse tutte le proprie forze e tutta la propria attenzione, il che ha reso quei momenti ancora più significativi e densi emotivamente. Per tutto questo vogliamo quindi ringraziare coloro che, direttamente e indirettamente, hanno reso possibile questo concerto. In particolare ringraziamo l’associazione Famiglie di Angeli e la Presidente dell’associazione dott.ssa Enza Tripaldi per le energie investite nell’organizzazione dell’evento e per il suo impegno nella promozione del valore della musica come cura. Ringraziamo anche il personale di Villa D’Este, il direttore della Villa dott. Andrea Bruciati e i suoi collaboratori per la disponibilità e per l’ospitalità e il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti, per averci onorato con la sua presenza, segno di riconoscimento dell’importanza dell’associazione FdA nel contesto territoriale. Infine ringraziamo di cuore il pubblico per la calorosa accoglienza e il Maestro Massimiliano Tonsini per il prezioso lavoro svolto con l’ensemble dal punto di vista musicale e umano.

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