L’Unione Sindacale di Base: “No alla chiusura delle sedi Inps”

USB è da tempo impegnata a contrastare l’arretramento dell’Inps dal territorio

No alla chiusura delle sedi Inps: manifestazione itinerante mercoledì 14 luglio a Roma

L’Inps afferma di adottare una politica organizzativa “utentecentrica”, mettendo i bisogni dei cittadini utenti al centro degli interventi di riorganizzazione della propria attività. Tuttavia, l’Istituto di previdenza sociale continua a chiudere, o a declassare ad agenzie, alcune storiche sedi. È accaduto tempo fa a Milano con la chiusura della sede provinciale di via Melchiorre Gioia, situata a ridosso della Stazione Centrale, trasformata in agenzia e trasferita nella vicina via Pola, per poi essere chiusa definitivamente con il passaggio dei servizi e del personale alla sede di via Silva, nel quartiere Fiera.

È quello che sta accadendo in queste settimane a Roma, con la decisione di chiudere la storica sede provinciale di via dell’Amba Aradam, nel quartiere San Giovanni, spacchettando i servizi tra la sede di via Giulio Romano, nel quartiere Flaminio, e due agenzie territoriali di nuova istituzione. Chiude anche la sede di via Igino Giordani, nel quartiere Tiburtino, con il trasferimento di parte dei servizi alla sede di Montesacro e parte alla struttura di viale Regina Margherita. Dal 3 maggio ha chiuso l’attività il centro medico legale della sede di Pomezia, costringendo i circa 350.000 cittadini di quel territorio a servirsi della sede del Tuscolano per effettuare le visite mediche necessarie per il riconoscimento o la conferma delle prestazioni sanitarie, gravando su una sede già in affanno per carichi di lavoro e carenza di personale.

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USB è da tempo impegnata a contrastare l’arretramento dell’Inps dal territorio e l’impoverimento dei servizi di prossimità fino a qualche tempo fa garantiti ai cittadini utenti. Oggi vengono al pettine i nodi della politica scellerata di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, ceduto a prezzi di favore per fare cassa e ripianare il debito pubblico, obbligando le amministrazioni pubbliche a pagare affitti esosi per stabili che in precedenza erano di proprietà. Si scopre così che gli affitti sono insostenibili e non convenienti, anche perché il mancato turn over e i ripetuti tagli degli organici hanno progressivamente ridotto il personale presente nelle sedi, per cui si abbandonano gli stabili, si razionalizzano gli spazi e si trasferiscono i dipendenti, costringendo i cittadini a gravosi spostamenti sul territorio. La risposta non può essere l’arretramento dai territori e il progressivo svuotamento degli organici ma nuovi investimenti per i servizi pubblici: incremento del personale con nuove, massicce assunzioni, recupero delle sedi cartolarizzate procedendo al riacquisto degli stabili, poiché dieci anni di affitto corrispondono in genere al prezzo di vendita dell’immobile.

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USB ha organizzato per mercoledì 14 luglio una manifestazione di protesta itinerante che toccherà:

    • alle ore 9:30 l’Agenzia complessa di Roma Tiburtino, in via Igino Giordani 55;
    • alle ore 10:30 la Filiale Metropolitana, in via dell’Amba Aradam 5, dove si terrà una conferenza stampa;
    • alle ore 12:00 l’Agenzia complessa di Pomezia, in via Pontina km. 28,400;
    • alle ore 14:00 la Direzione generale dell’Inps, in via Ciro il Grande 21, dove l’iniziativa si concluderà con la richiesta d’incontro con il presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
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