Addio Tor di Valle!

Ora ai blocchi di partenza per il nuovo stadio della Roma c'è Friedkin

Ieri la delibera di Consiglio. Da oggi è concesso di riprendere a sognare per il nuovo stadio della Roma. Si decide che la pubblica utilità di quel primo progetto per il mega impianto sportivo di Tor di Valle non esiste più. Quindi non sussistono le condizioni per la vecchia proprietà di intentare cause di risarcimento. Almeno questa la speranza suggerita sicuramente dall’avvocatura del Campidoglio. Quell’impianto disegnato da Dan Meis resta così un’esercitazione di stile. Coloro che sognano un nuovo stadio debbono e possono ripartire a sognare partendo dal via però. Tutto quel che è stato detto e fatto non esiste più.

Ora si deve trovare un’altra area. E c’è da aspettarsi che buona parte del dibattito per le prossime consultazioni amministrative sarà incentrato su questo. Dove la metto la Roma? Probabilmente non a Roma. Se non sussistono gli spazi per fare impianti doverosi e necessari per la gestione dei rifiuti non si capisce come possano essere trovati per fare un nuovo stadio con tutto quello che sempre accompagna l’impianto che svolge un’attrattiva unica nella vita viva della capitale d’Italia.

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Ma prima di sognare e congetturare Virginia deve preoccuparsi del contenzioso che la vecchia proprietà sicuramente vorrà fare. L’avvocata, ancor prima che sindaca Raggi, allora pare abbia pensato ad anticipare le mosse di Eurnova – ditta che intendeva costruire il vecchio stadio rimasto lettera morta – facendo causa per il tentativo di influenzare il giudizio dei consiglieri comunali minacciando un ricorso milionario.

 

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