Il giorno di Santi e defunti

La celebrazione dedicata ai defunti si basa sulla dottrina che le anime dei fedeli che alla morte non si sono purificate dai peccati veniali, o non hanno espiato le colpe passate, non possano raggiungere la Visione Beatifica.

Se ormai Halloween è senza dubbio una sorta di “carnevale horror” il primo giorno del mese è dedicato ad una festività totalmente cattolica. La festa di Tutti i Santi, che si dice anche Ognissanti, viene celebrata il 1 novembre dalla Chiesa cattolica e da alcuni riti protestanti, con il papa impegnato nell’Angelus a mezzogiorno. Recentemente c’è anche chi ha ipotizzato un legame fra le due festività, ma pare difficile che ci possa essere un comune origine. Tutti i Santi in latino è festum omnium Sanctorum. La canonizzazione, il diventare santi, decreta che una persona morta si trova ufficialmente in Paradiso. Va oltre la beatificazione perché permette la venerazione come santo. Nel lontano IV secolo dopo Cristo le prime chiese commemoravano i martiri. Le date però erano diverse si va dalla domenica successiva alla Pentecoste, al 20 aprile, al 13 di maggio, data in cui il Pantheon, a Roma, venne trasformato in chiesa da Bonifacio IV nel 609 e consacrato alla Vergine Maria e ai martiri. La celebrazione dedicata ai defunti si basa sulla dottrina che le anime dei fedeli che alla morte non si sono purificate dai peccati veniali, o non hanno espiato le colpe passate, non possano raggiungere la Visione Beatifica. Alcune credenze popolari relative al Giorno dei morti sono di origine pagana. I contadini, di molti paesi cattolici credono che quella notte i morti tornino nelle loro case precedenti, per cibarsi degli alimenti dei “vivi”.

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FGI

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