Bosé: i miei genitori erano dei mostri

L'artista presenta una biografia e pensa a una serie tv su di lui

Miguel Bosé torna a lasciare a a bocca aperta con i suoi commenti. Sia che parli del Covid, che per lui non esiste, sia che racconti dei suoi eccessi (cocaina compresa), sia che affronti il tema della rottura col compagno oppure la complicata situazione familiare che coinvolge quattro bambini, sia ora che nella biografia appena pubblicata – El hijo del Capitán Trueno, Il figlio di capitan tuono (Espasa)- parla dei suoi genitori, il torero Luis Miguel Dominguín e l’attrice italiana Lucia Bosé. Un rapporto liquidato così: “Il problema che aveva Miguelito era quello di sopravvivere tutti i giorni a quei due mostri che così tanta ombra ed eclisse causavano“. Questa è la frase cruciale riportata dall’agenzia spagnola Efe in riferimento al tormentato rapporto con i suoi genitori. Il libro raccoglie  memorie con il quale l’artista rievoca momenti dell’infanzia e della giovinezza, segnate dalle contraddizioni vissute coi due genitori famosi, che suscitavano in lui anche “grande ammirazione”.  L’agenzia riporta un ricordo. Per Miguel il padre era preoccupato che lui sarebbe diventato gay perché da bambino leggeva troppo. “Mia madre gli chiese quale fosse il problema del fatto che io leggessi molto. ‘Che il bimbo sarà gay, Lucia! Di sicuro!’, racconta il cantante. “Mio padre voleva che fossi un uomo come Dio comanda: un ‘macho’, un cacciatore, un donnaiolo”, ha affermato Bosé all’Efe. Il cantante, 65enne, ha in progetto anche una serie tv  in cui racconterà la sua vita. Titolo Bosé, verrà prodotta all’inizio del 2022 in Spagna e sarà trasmessa in esclusiva su Paramount+ .(A)

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