In Italia più morti che nati

Le nascite 355mila in meno rispetto ai decessi: a fotografare la recessione demografica l’ultimo censimento Istat

I decessi superano le nascite, e di gran lunga. Italia in recessione demografica. È il quadro che emerge dall’ultimo “Censimento della popolazione e dinamica demografica” dell’Istat. Una fotografia del 2020 che segna un nuovo record minimo delle nascite: 405 mila, aggravato, se così possiamo dire, dall’elevato numero di decessi: 740 mila. E così il deficit di “sostituzione naturale” tra nati e morti (saldo naturale) nel 2020 raggiunge -335 mila unità, un valore inferiore, dall’Unità d’Italia, solo a quello record del 1918 (-648 mila), quando l’epidemia di “spagnola” contribuì a determinare quasi la metà degli 1,3 milioni di decessi registrati in quell’anno. Il deficit di nascite rispetto ai decessi è tutto dovuto alla popolazione di cittadinanza italiana (-386 mila), mentre per la popolazione straniera il saldo naturale resta ampiamente positivo (+50.584).

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