TIVOLI – Terme Acque Albule, via libera a nuove palazzine

La giunta Proietti riconosce alla partecipata amministrata da Bartolomeo Terranova la possibilità di costruire altri 3.200 metri cubi. Sorgeranno dietro il Mc Donald’s?

Al momento le opzioni sono due: un’area destinata a parco pubblico e un’altra destinata a viabilità. E’ questa la soluzione prevista dal Comune di Tivoli per risolvere un “buco” da 600 mila euro nel bilancio della Acque Albule Spa e garantire alla partecipata di realizzare le cubature promesse nel 2006.

La soluzione è contenuta nella delibera numero 25 con la quale mercoledì 9 febbraio la giunta comunale del sindaco Giuseppe Proietti ha dettato la linea di indirizzo per la redazione di uno schema d’accordo da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale insieme ad una relazione congiunta da parte dei dirigenti al Patrimonio e al Urbanistica, Riccardo Rapalli e Vincenzo Maia.

La delibera di giunta era attesa da tre anni e rappresenta soltanto il primo passo di un iter più lungo e finalizzato a regolamentare un accordo stipulato sedici anni fa in occasione di un aumento di capitale della società che gestisce le Terme di Roma con la cessione di 10.809 metri quadrati da parte del Comune. Il 23 gennaio 2019, infatti, Acque Albule – 60 per cento proprietà del Comune e 40 per cento di Fincres Spa di Bartolomeo Terranova – aveva richiesto all’amministrazione Proietti la possibilità di realizzare i 3.256 metri cubi residui e già previsti nel Piano di Lottizzazione “Acque Albule”, in base al quale la partecipata fu autorizzata a urbanizzare le aree conferite dal Comune e ricadenti in zona C2-3 per complessivi 8.722 metri quadrati e per una cubatura di 13.606 metri cubi, oltre a 1.015 metri quadri destinati a Viabilità pubblica, per un totale di 9.747.

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Fatto sta che in piazza Catullo a Tivoli Terme fu sviluppata una capacità edificatoria pari a 4.496,54 metri quadrati residenziali e 1.124,14 non residenziali, per un valore di perizia pari a 2 milioni 516.685. Ma restava una cubatura residua ancora da realizzare che Acque Albule ha stimato in 3.256 metri cubi.

A sbloccare l’impasse dopo tre anni è stata una nota inviata il 16 novembre 2021 da parte del presidente del CDA di Acque Albule Fabio Frattini e un tavolo tecnico coi dirigenti Rapalli e Maia al termine del quale è stato individuato un possibile percorso amministrativo finalizzato a realizzare la promessa potenzialità edificatoria.

Verranno dunque coordinati due procedimenti distinti ma complementari.

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Uno riguarderà la permuta di cubatura tra il Comune di Tivoli e la Acque Albule Spa, con contestuale cessione di alcune aree di proprietà della Società al Comune, compresa la cessione gratuita al Patrimonio Comunale di un tratto di strada esistente di proprietà della partecipata, privo di cubatura in quanto destinato dal Prg a viabilità comunale.

L’altro sarà un procedimento urbanistico che riguarderà la delocalizzazione della cubatura ceduta alla società secondo adeguati strumenti e titoli: mediante tale procedimento i lotti edificabili destinati a zona C2-3 di Prg saranno in grado di ospitare l’incremento di cubatura per compensare la differenza e riportare la capacità edificatoria dei lotti all’originaria previsione contenuta nell’atto di conferimento stipulato nel 2006.

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