Monterotondo – “Emergenza cinghiali, Varone non pervenuto”

La denuncia del consigliere di opposizione Simone Di Ventura: “Di questo passo i cinghiali arriveranno all'Arco di San Rocco”

Si ripetono gli avvistamenti di cinghiali a Monterotondo. In un paio di casi, di recente, hanno causato anche incidenti. Simone Di Ventura, consigliere di opposizione, Monterotondo Bene Comune, che, tra l’altro, qualche giorno fa, si è ritrovato ad assistere anche allo scontro tra un’auto e un cinghiale (e dove il cinghiale è rimasto ucciso e l’auto danneggiata) ne ha allora approfittato per fare una sorta di interpello al sindaco, Riccardo Varone. Con un post aperto ha parlato di emergenza cinghiali e di non pervenute risposte da parte del cittadino.

“La situazione” aggiunge ora a Tiburno, “se possibile, si è aggravata: ora c’è di mezzo anche la peste suina. Che intende fare il sindaco almeno adesso? Roma si sta attrezzando in qualche modo. E Monterotondo?”. “L’emergenza riguarda ormai diverse zone della città”, aggiunge, “Vedi Piedicosta, via Monti Sabini, via Monti Sant’Ilario, via Guerrazzi e via Vallagati da dove giungono gli ultimi avvistamenti. Di questo passo, a breve, i cinghiali arriveranno all’Arco di San Rocco”.
“Le segnalazioni si moltiplicano”, ha scritto nel suo lungo post, “in molte zone della città la presenza di cinghiali è quotidiana, e ultimamente si sono verificati episodi che hanno messo in grave pericolo l’incolumità delle persone come un incidente stradale, non di lieve entità, che per la dinamica ha reso necessario l’intervento della Polizia Locale in via Vallagati”.

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“COLPA DELLE DISCARICHE ABUSIVE”
“Questa è la realtà che si vive a Monterotondo, colpa principale delle discariche abusive sulle quali non si riesce a intervenire per le criticità strutturali difficili da rimuovere come l’impossibilità di trovare siti di smaltimento o i costi elevati. A Monterotondo come altrove l’abbandono indiscriminato di rifiuti è una delle cause che avvicina i cinghiali in cerca di cibo ai centri abitati, un ciclo purtroppo difficile da interrompere. Se questi animali mettono a rischio l’incolumità pubblica nelle aree urbanizzate è però il sindaco a dover intervenire con una ordinanza contingibile e urgente. Lo dico a Riccardo Varone che, evidentemente, continua a sottovalutare la gravità della situazione”.

Di Ventura allora annuncia, nel caso di un mancato intervento, “un esposto contro tutti gli enti coinvolti nella gestione dell’emergenza, ovvero Comune, Città Metropolitana di Roma e Regione Lazio”. “Anche se”, aggiunge, “e lo comunico al sindaco qualora non lo sapesse, la Regione Lazio, attraverso la Direzione regionale agricoltura-area politiche di prevenzione e conservazione della fauna selvatica, ha già chiarito che la responsabilità di gestire la fauna selvatica, tra cui gli interi gruppi di cinghiali che arrivano ormai direttamente all’uscio di molte abitazioni è di Riccardo Varone. Il quale è custode dell’ordine e della sicurezza pubblica nel territorio comunale”.

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IL CONSIGLIERE CHIEDE UN PIANO DI AZIONE
“Necessaria è dunque l’adozione di un piano di azione finalizzato a contenere la proliferazione di questi animali, segnalando inoltre ai pedoni e agli automobilisti il pericolo attraverso apposita segnaletica verticale. Molte cose si possono e si devono fare, l’emergenza riguarda zone della città come Piedicosta, via Monti Sabini, via Monti Sant’Ilario, via Guerrazzi e via Vallagati da dove giungono gli ultimi avvistamenti, di questo passo, a breve, i cinghiali arriveranno all’Arco di San Rocco e al centro storico”.
“Mi suggeriscono che verosimilmente gli ungulati arrivino dalla vicina Riserva di Tor Mancina e dalla cintura verde intorno alla città dove, ahimé, le discariche a cielo aperto prolificano. Serve quindi un intervento deciso. Prima che la situazione peggiori come accaduto nella Capitale con le recenti aggressioni a due donne”.

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