SUBIACO - Estorce soldi al disabile, paziente psichiatrico condannato

Pena di 2 anni e 3 mesi per un 64enne italiano: spillava 5 e 10 euro ogni volta che lo incontrava

Per più di un anno ha soggiogato un disabile, costringendolo a consegnargli denaro ogni volta che lo incrociava per la strada.

Per questo mercoledì 5 luglio il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado per estorsione a due anni, tre mesi e 20 giorni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 544 euro, Giovanni C., un 64enne di Subiaco.

Il Tribunale di Tivoli

Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – ha condiviso la richiesta della Procura di Tivoli che aveva proposto una condanna a due anni e sei mesi di carcere con la diminuente del fatto di lieve entità, come previsto dalla sentenza numero 120 emessa il 15 giugno scorso dalla Corte Costituzionale.

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Secondo l’accusa, tra il 2014 e il 21 ottobre 2015 Giovanni C., un uomo di corporatura molto imponente, si presentava a casa di un coetaneo invalido al 100 per cento costringendolo a consegnare somme pari a 5 o 10 euro a volta. E lo stesso accadeva ogni volta che l’imputato lo incontrava per la strada.

L’imputato estorceva all’invalido somme di 5 o 10 euro a volta

D’altronde, Giovanni C. incuteva timore nell’invalido soltanto a guardarlo.

Era andata avanti così fino a quando la vittima e il suo amministratore di sostegno presentarono una denuncia presso la stazione dei carabinieri di Subiaco. A quel punto i militari si appostarono e il 21 ottobre 2015 arrestarono Giovanni C. in flagranza per estorsione aggravata.

Un reato per il quale rischiava una condanna dai 7 ai 20 anni.

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Assistito dagli avvocati Sandro Alimonti di Tivoli e Marco Vergari di Subiaco, Giovanni C. ha dimostrato di essere anche lui un disabile in cura presso il Centro di Salute Mentale.

Tuttavia il Tribunale, pur riconoscendogli le attenuanti generiche, lo ha comunque riconosciuto capace di intendere e di volere e colpevole delle estorsioni consumate il 4 settembre 2015 e il 21 ottobre 2015.

La Procura e il Collegio hanno accolto la richiesta degli avvocati Alimonti e Vergari riconoscendo la tenuità del fatto come previsto dal recente orientamento espresso dalla Corte Costituzionale.

Le motivazioni della sentenza di condanna a a due anni, tre mesi e 20 giorni saranno depositate tra 90 giorni.

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