E’ morto un amico di Tiburno

L'addio a Domenico De Masi sociologo controcorrente

Il suo presenzialismo televisivo faceva parte della maschera. Quella del saggio che parla con lingua dritta e col bene dell’informazione mediara dal sapere.

Domenico De Masi, sociologo, ha sostituito, da solo, l’immagine dell’intellettuale controcorrente ma non troppo dall’essere percepito come inquietante.

In età di forte conformismo, soprattutto nella diversità e trasgressione, De Masi qualcosa di nuovo, di diverso, riusciva comunque a dirla.

E sembrava avere urgenza di dirla, anche in contesti diversissimi tra loro. Quasi avesse capito che oramai non gli restava molto tempo per dirle, le sue osservazioni di antropologia dell’attuale.

Nelle sue osservazioni, sempre un’attenzione verso chi non aveva rappresentanza. Quelli che erano usciti dagli schemi classici della sociologia erano maggiormente avvertiti come novità dal sociologo attento. Ed in mancanza di una classificazione oggettivamente doveva trovargli necessariamente dei neologismi identificativi.

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L’esplosione del Movimento Cinque Stelle non l’ha trovato impreparato. Anzi, probabilmente aspettava la manifestazione del grillismo, ancor prima della delineazione di Grillo come leader politico. A quel punto fu inevitabile per lui l’ammissione della simpatizzazione. La presa di posizione, però, di fatto, non gli tolse l’identità dello scomodo studioso di fatti sociali.

De Masi, però, era anche un abile diplomatico. Sapeva come rimanere in piedi quando tutto intorno a lui era in movimento.

La tavola rotonda a Tiburno

Chiamato a dire la sua sul futuro dell’informazione, in una tavola rotonda a Tiburno, riuscì a tenersi tra il lusco e il brusco. Segno che era innanzitutto un napoletano sagace e non ci stava a dover scontentare qualcuno, compreso l’editore che lo aveva ospitato.

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Nonostante questo, si ripete, De Masi mancherà per la sua capacità di toccare note poco gradite. L’individuazione dei nuovi invisibili, i nuovi soggetti sociali a cui non potrà andare la versione ammannita dal main stream. Ma di dirlo sempre col sorriso e con un’apologo partenopeo che aiutava a render tutto digeribile.

Ci mancherà e ci obbligherà a vestire i panni scomodi di chi deve avvertire che il nuovo, molto spesso, non avanza, non bussa, ma urla. E detto da lui lo accettavano di più.

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