Testimoni di Geova, detenuto moldavo battezzato in carcere

L'uomo sta scontando una condanna a 5 anni: "Emozione indescrivibile, coi principi biblici posso essere felice ora e nel futuro"

Un detenuto battezzato in carcere come Testimone di Geova.

E’ accaduto venerdì 26 gennaio nella casa circondariale “Mammagialla” di Viterbo e a darne notizia in un comunicato stampa alla redazione del quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv è la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

Stando al comunicato il neo battezzato è Vladimir Carp, quarantenne moldavo detenuto a Viterbo da circa due anni, dove sta scontando una condanna a cinque. Vladimir aveva conosciuto i Testimoni di Geova nel 2018 e partecipava alle loro riunioni anche in Moldavia insieme alla moglie e ai due figli. Poi, in Italia, il suo arresto e il trasferimento alla casa Circondariale di Viterbo.

Nel carcere ha chiesto di essere contattato dai Testimoni di Geova, ricevendo la visita di due loro ministri di culto che operano come volontari per assistere i detenuti. In questi due anni Vladimir ha continuato ad approfondire la sua conoscenza della Bibbia e ha fatto grandi cambiamenti, impiegando parte del suo tempo per condividere con gli altri detenuti del suo reparto quello che stava imparando.

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“Sono gioioso, l’emozione che sto provando è indescrivibile – ha detto Vladimir Carp – Anche se questi due anni non sono stati facili, sono certo che continuando a mettere in pratica i principi biblici nella mia vita posso essere felice ora e nel futuro insieme alla mia famiglia”.

All’evento, definito insolito ma gioioso per il carcere, svolto in un locale allestito per l’occasione, ha partecipato anche la moglie Oxana, molto emozionata.

“L’arresto di Vladimir – ha detto Oxana – fu uno shock doloroso per tutti, e io ne soffrii molto. In prigione Vladimir ha avuto tempo per studiare la Bibbia e fare grandi cambiamenti della sua personalità. Ora è diventato più paziente e premuroso. Anche se parliamo al telefono solo dieci minuti al giorno, la nostra famiglia è diventata più unita”.

Quella di Vladimir Carp non è l’unica storia di riscatto umano e recupero sociale tra i detenuti del carcere di Viterbo che hanno scelto di studiare la Bibbia con i Testimoni di Geova e seguire nella propria vita i valori che imparano.

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“In questa Casa circondariale, da molti anni opera la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova – dichiara la Responsabile dell’Area Trattamentale Patrizia Meacci – I Ministri di culto, che fanno ingresso nei vari reparti, illustrano a tutti i detenuti interessati i principi biblici, utili per un eventuale cambiamento volto a un recupero sociale.

La Direzione ha messo anche a disposizione due locali (Sale del Regno) dedicati alle loro attività. La loro opera rende sicuramente costruttiva la detenzione di alcuni soggetti, che mostrano la volontà di voler modificare il loro stile di vita”.

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