Quando è arrivato in reparto le sue condizioni erano disperate, ma i sanitari sono comunque riusciti a salvargli la vita. Si chiama P.L., ha 63 anni ed è uno dei primi casi nel Lazio per l’utilizzo di un nuovo sistema di tromboaspirazione coronarico.
L’uomo, colpito da infarto miocardico acuto, deve il resto dei suoi giorni ai sanitari del Reparto di Emodinamica dell’Ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli che si conferma centro di eccellenza e di riferimento per il trattamento della malattia.
A raccontare il caso di buona Sanità in un comunicato stampa è la Asl Roma 5 di Tivoli.
Secondo la nota, P.L. era stato trasferito a Tivoli in regime di urgenza-emergenza dal presidio Ospedaliero di Palestrina a seguito di infarto miocardico acuto.
Decisivo è stato il cosiddetto sistema di tromboaspirazione Penumbra, una pompa di aspirazione “intelligente” in grado di discriminare tra sangue e trombo, rimuovendone la componente trombotica con conseguente miglioramento del flusso sanguigno a valle dell’arteria occlusa.
Un sistema innovativo, in grado di “aspirare” e rimuovere meccanicamente la formazione trombotica all’interno delle coronarie, utilizzato di recente dall’equipe della cardiologia interventistica, con a capo il neo Direttore della Cardiologia Carmine Musto, e composta dai medici Luigi Lucisano, Attilio Placanica, Stefano Santoboni, Matteo Pelliccia, Fernando Sbraga e da tutto il personale infermieristico, tecnico e di supporto.
Il paziente nel post-infarto è stato ricoverato presso l’UTIC gestita dal Dottor Alfredo Posteraro e poi ha completato le cure del caso in Cardiologia, assistito da tutto il personale medico ed infermieristico per poi essere dimesso in quinta giornata in buone condizioni di salute.
Grazie a tale metodica i sanitari hanno potuto procedere all’impianto dello stent in sicurezza all’interno della coronaria.
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