Canili al collasso: l’appello dell’associazione “Alfa” per sbloccare le adozioni

Migliaia di animali ancora prigionieri a causa di un'assurda burocrazia

Canili al collasso: migliaia di animali ancora prigionieri a causa di un’assurda burocrazia.

E’ l’appello lanciato dall’associazione ALFA OdV al Ministero della Salute, alle singole Regioni e alle ASL veterinarie per ottenere un impegno ad applicare i regolamenti europei in modo completo, a garantire a tutti gli animali il diritto ad essere adottati così come già previsto dalla normativa nazionale e a sbloccare immediatamente la situazione.

Ad affiancare ALFA ci sono la Fondazione Save the Dogs and other Animals ETS, WWF sezione Umbria, ACL OdV, Accademia Kronos, Fondazione Prelz ETS, Una Cuccia per Tutti OdV, Associazione Scodinzolo OdV, Amico Mio OdV, Associazione Amore Randagio OdV, L’Oasi di Carla OdV, Stella e i suoi Cuccioli Adozioni OdV, Salva la Zampa ETS e Italian Setter Rescue Onlus.

In un comunicato stampa l’associazione ALFA OdV descrive “una situazione kafkiana e crudele sta colpendo più di 200 cani dei canili pubblici nel Lazio e migliaia di cani in tutta Italia.

Questi animali, che hanno trovato una famiglia disposta ad accoglierli, sono bloccati da giugno dietro le sbarre a causa di un’impasse burocratica che impedisce ai cittadini della comunità europea di ricevere i documenti necessari per completare l’adozione.

Questa ingiustizia non è più tollerabile. Quella che era una situazione di urgenza si è trasformata in questi mesi in una vera e propria emergenza e le istituzioni coinvolte non stanno prendendo provvedimenti né per recuperare il ritardo né per risolvere il problema.

Il Ministero della Salute e le Regioni possono e devono intervenire urgentemente per sbloccare le adozioni”.

L’attesa si trasforma in prigionia a vita

“Immaginate la scena – si legge sempre nel comunicato –: una famiglia si innamora di un cane abbandonato in canile, compila tutte le pratiche, le visite pre-affido, organizza l’arrivo del nuovo membro della famiglia… e poi tutto si blocca.

Il cane, che aveva finalmente intravisto la luce di una casa calda e dell’affetto di chi avrebbe potuto prendersi cura di lui per sempre, rimane confinato in gabbia, privato della libertà e dell’amore che gli erano stati promessi”.

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Un limbo crudele

“Questi animali – prosegue l’appello di ALFA - vivono in un limbo straziante, sospesi tra la speranza di una vita migliore e la realtà di una prigionia a tempo indeterminato.

Ogni giorno che passa è un giorno perso, un’opportunità mancata per conoscere la gioia di una carezza, di un gioco, di una passeggiata nel parco”.

La salute degli animali a rischio

“Questa situazione mette a serio rischio non solo la salute psicologica degli animali, ma anche la loro salute fisica – conclude il comunicato stampa di ALFA -. I canili sono strutture spesso sovraffollate, con risorse limitate, pensate come luogo di transito per i cani abbandonati, non come luogo di detenzione a vita.

L’attesa prolungata per l’adozione significa per questi cani stress, malattie e privazione dei diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti ad ogni essere vivente”.

“In questi sei mesi abbiamo assistito alla morte di cani anziani che avevano trovato adozione.

Per un cane anziano ricevere un’adozione significa avere più tempo di vita, cure, un luogo caldo e sicuro. Invece sono diventati vittime, insieme ai cuccioli di future taglie medie e grandi e altri cani che non hanno altre richieste di adozione, di un circolo burocratico che li fa spegnere nell’abbandono più completo”, racconta Rosanna Cabasino, responsabile delle adozioni dell’associazione ALFA OdV, che continua: “Sono all’ordine del giorno aggressioni e decessi nei box sovraffollati dei canili e purtroppo, anche di cani che già avrebbero dovuto essere a casa.

Una situazione straziante per tutti: per gli animali reclusi, per noi volontari che assistiamo alla loro agonia e per le famiglie che attendono ormai da sei mesi un’adozione che siamo impossibilitati a completare”.

Un problema che va oltre i singoli canili

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“È fondamentale sottolineare che la situazione non può essere risolta dal singolo canile, perché il problema è di portata regionale e nazionale”, dichiara Laura Clementoni, responsabile dei rapporti istituzionali dell’associazione ALFA OdV, che aggiunge: “Chiediamo l’intervento immediato e risolutivo del Ministero della Salute, della Regione Lazio, Regione Calabria e tutte le altre Regioni affinché venga applicato il regolamento europeo non in modo parziale, ma nella sua interezza, contemplando quelle soluzioni che gli stessi regolamenti europei offrono e che eviterebbero di condannare i cani a una vita di stenti e sofferenza nei canili”.

Un appello pubblico e urgente

ALFA Associazione Love For Animals racconta che fino ad oggi cercato in tutti i modi di risolvere questa situazione, coinvolgendo legali, altre associazioni ed enti.

Purtroppo, ogni sforzo è stato vano.

Da qui l’appello pubblico al Ministero della Salute, alle singole Regioni e alle ASL veterinarie per garantire a tutti gli animali il diritto ad essere adottati così come già previsto dalla normativa nazionale e a sbloccare immediatamente la situazione.

“Invitiamo tutti i cittadini a visitare il sito dell’associazione – conclude ALFA OdV  (www.associazione-alfa.org) per leggere l’appello completo e per unirsi a questa battaglia.

Non facciamo rimanere le vite di migliaia di animali nel silenzio di un’impasse burocratica. Firmate la petizione, condividete questo comunicato, fate sentire la vostra voce!”.

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