Mezzamela e Capoccetta non ci sono più. Qualcuno le ha rubate. Le due caprette che negli ultimi giorni erano state portate nell’area sotto Ponte Gregoriano sono letteralmente sparite nel nulla. Si arrampicavano su rocce e dirupi pulendoli da erba e sterpaglie. “La loro funzione era proprio quella – spiega Delio Petrini, l’uomo che le ha portate lì per un’operazione di pulizia ecologica dell’area e che ha scoperto il furto qualche giorno fa -. La gola sotto il Ponte Gregoriano è bellissima, e le due caprette aiutavano a pulire tutta l’area. Loro sono adatte per questa zona, basta pensare che nel passato questa località aveva il nome di “caprareccia” proprio perché le capre avevano trovato qui un ambiente adatto a loro. Il furto mi lascia con tanta amarezza e rabbia, non riesco a dare una motivazione a quello che è successo. Non penso che dietro ci sia il gesto di disperazione di qualcuno che voleva sfamarsi. Rubare le due capre non era nemmeno facile visto che devi riuscire a prenderle, immobilizzarle, caricarle e fargli scavalcare il cancello”.
Mezzamela si chiamava così perché le mancava un pezzo d’orecchio, sembrava morsa quasi come il logo della Apple, una mela mozzicata appunto. Avevano entrambe quattro anni, femmine, una nera e una rossa, da latte soprattutto. “Proprio come le capre voglio essere testardo – riprende Petrini – e vorrei insistere con questo progetto. Mi auguro si possa trovare qualcuno disposto a contribuire per comprare nuove capre e fare in modo che possano pulire una parte così bella e nascosta della città. Sono in corso gli interventi per valorizzare la gola sotto il Ponte e le caprette ne erano partecipi con il loro contributo. Basta pensare che fino a qualche tempo fa nessuno si fermava ad ammirare questo spazio perché ricoperto da sterpaglie, adesso invece si vedono molte persone che scattano foto su questa veduta. E il bello deve ancora venire visto che ci sono delle vere e proprie sculture naturali che non aspettano altro di essere riportate alla luce e rendere ancora più suggestivo questo scorcio nel cuore della città”.
I furti di capre sotto Ponte Gregoriano non sono una novità visto che già una ventina di anni fa era successa la stessa cosa: “All’epoca ero presidente del comitato Castrovetere – ha ricordato Petrini – e avevamo messo qui due caprette bianche proprio per mantenere pulito, solo che sono durate poco perché ignoti le hanno fatte sparire. Non so se dietro i due episodi, anche se lontani anni, ci possa essere la stessa mano”.
Massimo Cimò