Finale Europei a Wembley? Ma anche no

Non si capisce perché il protocollo stabilito dalle gerarchie del Calcio europeo non possa essere cambiato per via dell’emergenza pandemica

Siamo tutti felici che questi Europei si siano disputati col pubblico, parziale in alcune aree, totale in altre. I diversi atteggiamenti di apertura sono giustamente dovuti al livello di contagio e di sicurezza presenti nelle diverse aree nazionali.

Che in Inghilterra potesse esserci una recrudescenza di contagio con la variante Gamma non poteva essere previsto da nessuno. Ma c’è. Quindi è bene che l’organizzazione cambi. Non si capisce perché la finale debba rimanere secondo la fissazione stabilita in terra d’Inghilterra, per la precisione nell’immenso stadio Wembley.

Del tema si sono preoccupati anche Mario Draghi e Angela Merkel nella conferenza congiunga a termine del bilaterale svoltosi a Roma proprio oggi a Palazzo Chigi.

L’impressione è che in tutto questo i poteri siano saltati. I due premier e in particolare proprio Mario Draghi dicono di adoperarsi per questa soluzione. Come se fossero un’entità gerarchia sottoposta alle gerarchie calcistiche, come se sopra le gerarchie della Ben Rotonda Sfera di Eupalla non potesse pronunciarsi alcuno. Trattasi di poteri assoluti.

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