GUIDONIA – Lo scrittore e insegnante Eraldo Affinati incanta al Centro commerciale “Tiburtino”

Con la presentazione del libro "Le città del mondo" inaugurato il ciclo “Guidonia Montecelio incontra i letterati”

Sabato 1 febbraio è stato inaugurato il ciclo “Guidonia Montecelio incontra i letterati”, format ideato da Eusebio Ciccotti, a cura della libreria COOP, diretta da Flavia Di Pietro, con la collaborazione del Centro Commerciale Tiburtino, diretto da Irene Bellome.

lo scrittore, giornalista e docente Eraldo Affinati con Eusebio Ciccotti, ex preside del Liceo “Majorana”

Primo ospite lo scrittore, giornalista e docente, Eraldo Affinati con il suo ultimo libro Le città del mondo (Gramma – Feltrinelli). Affinati, che negli anni Novanta ha insegnato per circa un decennio all’ex Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Leonardo Pisano” di Guidonia Montecelio, ha re-incontrato, dopo circa trent’anni, con «immenso piacere e commozione», suoi ex allievi, ora sposati e/o padri di famiglia.

Un momento della presentazione del libro “Le città del mondo”

Affinati, grande affabulatore, ha tenuto tutto l’incontro in piedi, leggendo anche due “mini racconti”, dei trecento dedicati alle “città del mondo” cui il libro, molto venduto, ne è una sorta di geografia delle persone e dei luoghi, sira reali che di fantasia, ma legati sempre al dato oggettivo anche se trasfigurato.

Una geografia dei luoghi che, sottotraccia, rimanda anche agli autori cari ad Affinati: da Giacomo Leopardi, via Sergio Corazzini e Dino Campana sino a Giorgio Caproni; da Lev Tolsoj, via Mario Rigoni Stern ed Ernest Hemingway a John Dos Passos.   

A coordinare l’incontro il suo vecchio collega Eusebio Ciccotti. Ad intervallare il sostanzioso e catturante narrare di Affinati, che ha toccato vari temi – dal viaggio al senso della letteratura come vita vissuta, dall’aver seguito suoi studenti in Africa al ruolo della autentica docenza, quella di gratificare l’allievo più svantaggiato -, due musicisti del Liceo Musicale di via Roma 298: il professor Alessandro Fratta (flauto traverso, allievo di Severino Gazzelloni) e il diplomando Valerio Petrocchi (al sax).

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“Ad un certo punto ho sentito il bisogno di andare sia in Maghreb che in Africa, in Gambia, a conoscere la realtà di quei ragazzi cui insegnavo alla Penny Wirton, a Roma. Un viaggio indimenticabile è stato quello in Gambia, con uno studente che non vedeva la madre da anni, non aveva notizie.

Fu un ritrovarsi pieno di gioia. In quei giorni nasceva un bambino cui oltre al nome locale hanno aggiunto, con mia meraviglia, quello di “Eraldo Affinati”. Essendo io in quel momento, nel villaggio, la persona più anziana”.

  Eraldo Affinati ha anche ricordato il suo viaggio a Charkiv, cui dedica un toccante racconto con rimandi alla Charkiv del suo amico Mario Rigoni Stern (cui ha dedicato un corposo volume per i tipi di Mondadori), tra adolescenti e giovani distrutti psicologicamente dai bombardamenti. Come gli scheletri delle case, e ad un giovane soldato che chiede cosa pensi dei russi, questi sconsolato risponde “I hate them”.

Tornando al tema della docenza, Affinati ha spiegato il ruolo della   «Penny Wirton», una Scuola gratuita di italiano per migranti, fondata a Roma, circa 15 anni fa, da Affinati con sua moglie, la professoressa Luce Lenzi. ora ha ben 60 sedi in tutta Italia. «È un esempio concreto di aiuto e integrazione e inclusione per chi viene in Italia e non conosce la lingua». Il metodo, one to one, si è rivelato la formula didattica vincente.

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Presenti all’incontro docenti dell’ex Istituto Comprensivo Montecelio, del Polo Liceale di Guidonia Montecelio, dell’Istituto “Fermi” di Tivoli e, soprattutto, molti alunni ed ex alunni ora universitari.

Tra questi ultimi non sono mancati giovani promesse letterarie che hanno chiesto ad Affinati, privatamene, consigli: cui egli ha risposto, confermando il suo grande amore per la docenza.

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