TIVOLI – Lumachicida nei vasi: caccia al killer di animali nel Centro storico

Sulla via pubblica le guardie zoofile rinvengono manciate di granuli velenosi alla metaldeide

E’ utilizzato dagli agricoltori per salvaguardare le colture negli orti di campagna, ma c’è pure chi ricorre al lumachicida in città per tutelare le piante nei vasi.

Manciate di lumachicida rinvenute nei vasi in vicolo del Pittore a Tivoli

Accade in Vicolo del Pittore, nel Centro storico di Tivoli, dove ieri – domenica 6 luglio – le guardie zoofile dell’Accademia Kronos Valle Aniene hanno rinvenuto in alcuni recipienti varie manciate di esca lumachicida granulare dall’inconfondibile colore blu contenente metaldeide, un principio attivo che agisce danneggiando il sistema nervoso centrale e che porta a tremori, convulsioni, emorragie e morte per chi la ingerisce.

A denunciare la presenza del veleno in vicolo del Pittore è Antonello Livi, Presidente dell’Accademia Kronos e incaricato del sindaco di Tivoli Marco Innocenzi alla tutela degli animali.

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“Succede che il veleno lo mangiano anche i ricci, le rane, gli uccelli, le tartarughe, i gatti. Succede che muoiono tra convulsioni, tremori, emorragie”, premette Livi.


“Tutto questo è vietato e noi faremo del tutto per far rispettare le norme – sottolinea Livi – La Legge Brambilla, entrata in vigore il 1° luglio 2025, ha introdotto modifiche significative alla tutela degli animali, inasprendo le pene per i reati di maltrattamento e uccisione di animali. In particolare, l’articolo 544-ter del codice penale, che tratta del maltrattamento, è stato modificato per prevedere pene più severe: chiunque cagiona lesioni o sofferenze a un animale, anche senza gravi lesioni fisiche, rischia da sei mesi a due anni di reclusione, oltre a una multa da 5.000 a 30.000 euro”.

“Oltre ad attirare l’attenzione sulla crudeltà dell’uso di questo veleno – prosegue Antonello Livi – ci teniamo a ricordare che, se a causa dell’uso del lumachicida restano uccisi altri animali oltre alle lumache, potreste incorrere nel reato previsto dall’articolo 544 del codice penale.
Quindi, oltre a una riflessione etica sull’uso di queste sostanze, è bene riflettere anche sulle conseguenze penali.

Il nostro nucleo si attiverà subito ad effettuare controlli e accertamenti in merito a quanto accaduto.

Ricordiamo che è fatto divieto, ai fini della tutela della salute umana, dell’igiene pubblica e dell’ambiente, di preparare, detenere, utilizzare ed abbandonare esche o bocconi avvelenati contenenti sostanze velenose o nocive.

Il divieto si applica a qualsiasi sostanza ingeribile preparata idonea a causare intossicazioni, lesioni o comunque sofferenze all’animale che la ingerisce!

Soprattutto se si tratta di vasi su una via pubblica!!”.

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