E’ stato un insigne archeologo di fama internazionale, figura di riferimento per gli studi sull’arte e l’architettura buddhista del Gandhāra.
Il Professor Domenico Faccenna ha esportato in tutto il mondo il nome di Castel Madama, il Borgo dove nacque nel lontano 1923. Per questo l’amministrazione comunale ha deciso di intitolare una piazza al luminare scomparso nel 2008.
Lo stabilisce la delibera numero 129 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA - approvata venerdì scorso 26 settembre dalla giunta guidata dal sindaco Michele Nonni.
Col provvedimento viene dato mandato agli uffici di predisporre gli atti per l’intitolazione del largo situato tra Piazza Mazzini (civici 10-15), Via Alfredo Baccelli (civici 1-3) e Via Ettore Vulpiani (civici 3-5-7-9) che attualmente risulta privo di denominazione ufficiale, pur essendo già servito da numerazione civica regolarmente attribuita e funzionante.
L’intitolazione avverrà senza modifiche alle denominazioni delle vie limitrofe né alla numerazione civica.
La decisione della giunta ha un particolare valore simbolico e identitario per la comunità e fa seguito alla proposta di intitolare una via o una piazza formulata da parte del Professor Claudio Faccenna, scienziato di statura internazionale che ha apportato un enorme contributo alle Scienze della Terra italiane e globali, figlio dell’insigne archeologo.
Stando alla delibera, l’intitolazione sarà valorizzata e resa particolarmente significativa in occasione delle celebrazioni del 70esimo anniversario della Missione Archeologica Italiana in Pakistan, previste nei giorni 12 e 13 dicembre 2025 presso il Castello Orsini, così da legare simbolicamente l’evento scientifico-culturale internazionale alla memoria del suo protagonista più illustre.
Il Professor Domenico Faccenna, nato a Castel Madama e formatosi in archeologia classica, ha svolto una carriera di altissimo prestigio scientifico, dirigendo il Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma e la Missione Archeologica Italiana nella Valle dello Swat (Pakistan), attività che lo hanno reso figura di riferimento per gli studi sull’arte e l’architettura buddhista nella regione storica del Gandhāra, oggi corrispondente al Pakistan settentrionale e all’Afghanistan orientale.
La sua opera, riconosciuta a livello internazionale, è stata premiata con l’ingresso nell’Accademia dei Lincei, con l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana e con il conferimento del Sitara-i-Imtiāz da parte del Governo pakistano.
Le sue ricerche e le numerose pubblicazioni hanno contribuito a diffondere nel mondo il nome di Castel Madama, divenendo motivo di orgoglio per l’intera comunità.