“No” dal Movimento cinque stelle
Al fronte del “no”, si è aggiunto anche il capogruppo del Movimento 5 stelle, Sebastiano Cubeddu: “Non dobbiamo illudere la gente di poter ottenere diritti che questo registro non da”. Più dura la posizione di Forza Italia per bocca del capogruppo Venturiello: “Un provvedimento di valenza solo ideologica”. Contrari anche Ncd e FdI. Non è bastata l’apertura agli emendamenti che il Partito democratico aveva concesso e nemmeno la difesa della validità del registro delle unioni civili.
Il Partito democratico
Così il capogruppo del Pd, Emanuele Di Silvio, prima del voto: “Si tratta di un provvedimento già adottato da 150 Comuni italiani. Con questo registro non stiamo né riconoscendo dei matrimoni, né toccando valori religiosi. Siamo pronti a rivederlo insieme, ma non siamo disposti ad eliminare dal testo la parola omosessuali”. Ad assistere alla seduta del Consiglio comunale era presente il movimento “Diritti civili Guidonia” che per mano di Luca Pucillo (nella foto a sinistra) ha redatto la parte regolamentare del testo presentata dal Pd: “Il dato politico è chiaro e la delusione è tanta. Abbiamo potuto vedere e sentire come la maggior parte di chi siede in Consiglio Comunale abbia giustificato il proprio no con parole come “abominio” o “diversi”. Il problema è anzitutto culturale prima che politico”.
Il fronte del “si”
Il sì è arrivato anche da Rocco Cisano (Sel) e Giuliano Santoboni (M5s). Nonostante la bocciatura, il sindaco Eligio Rubeis ed il presidente del consiglio comunale Marco Bertucci, hanno promesso che si tornerà a parlare dell’approvazione di un registro delle unioni civili con la proposta di regolamento in fase di elaborazione da parte dell’assessore agli affari generali, Anna Angelini. Prima della seduta, il consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio in ricordo di Giuseppe Scorziello, il vigile urbano stroncato da un malore improvviso nella mattinata di venerdì 16 gennaio.
Marco Scipioni
