Tutti e tre sono stati fermati e denunciati per detenzine di sostaneze stupefacenti ai fini dello spaccio. Per lo straniero, R. D. M, nato in Guinea Bissau nel 1991, con passaporto portoghese e trovato in possesso di 54 grammi di eroina è stato rintracciato attraverso il foto segnalamento, risulta avere diversi precedenti di polizia, tra cui un arresto a Milano per concorso aggravato in rapina e sempre per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Al momento dell’arresto a Castelverde lo scorso 28 settembre, è stato anche denunciato per minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, avendo tentato con la forza di sottrarsi al fermo, colpendo due degli agenti intervenuti.
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Madre e figlio aquilani, R. W. del ’38 nata e residente a L’Aquila e R. P. del ’65 nato a Monterotondo e residente nel capoluogo abruzzese, nei pressi del casello autostradale L’Aquila Est, sono stati fermati e controllati, provenienti proprio da Castelverde, dove avevano acquistato dal portoghese, quasi 10 grammi della stessa sostanza beccandosi una denuncia per detenzione ai fini dello spaccio, a piede libero, già lo scorso 8 settembre. Sconvolgente l’operato dell’uomo che utilizza la madre di 78 anni per trasportare lo stupefacente ed eludere così gli eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine. In quella occasione l’eroina è stata trovata addosso all’anziana signora che la portava nel reggiseno, ben consapevole di ciò che stava facendo, tanto da tentare di eludere i controlli degli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile, sostenendo di essersi fatta accompagnare dal figlio a Roma per andare a trovare una sua amica ricoverata presso l’ospedale San Camillo, nel quartiere Monteverde.
I due si sarebbero rifornirti proprio dall’extracomunitario, sbarcato illegalmente a Lampedusa nel 2009, e che aveva successivamente chiesto ed ottenuto presso la Questura di Bari “asilo politico”, come cittadino del Gambia. Una volta entrato regolarmente nel territorio italiano si era spostato a Milano e negli ultimi anni nei dintorni della Capitale, a Castelverde, dove si era dato al commercio della droga, rimanendo appositamente senza fissa dimora per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.
