GUIDONIA – Simone Draghetti, ecco cosa dice l’autopsia

Esame parziale perché il corpo era decomposto. Secondo il medico legale “le gambe che toccavano in terra confermano la tesi suicida”.

Neppure gli accertamenti tecnici sembrano fare piena luce sulla morte misteriosa di Simone Draghetti, il 35enne operaio delle cave scomparso nel primo pomeriggio di mercoledì 3 giugno e ritrovato senza vita lunedì mattina 6 luglio appeso ad un albero all’interno di un terreno in via Bonnet, tra Villanova e Villalba di Guidonia.
Il medico legale nominato dalla Procura ha consegnato la relazione sull’autopsia effettuata il 10 luglio scorso presso l’Istituto di Medicina legale dell’università “La Sapienza”.
Si tratta di un esame parziale perché sul corpo in avanzato stato di decomposizione non è stato possibile effettuare tutti gli accertamenti tecnici richiesti e finalizzati a chiarire le cause, il giorno, l’ora e soprattutto le modalità del decesso.
Il medico legale evidenzia che sul corpo non c’erano traumi, ferite, lacerazioni o fratture, elementi che inducono ad escludere aggressioni o azioni violente da parte di terze persone.
Con approssimazione conclude per un suicidio per impiccagione. A supporto di questa tesi il consulente evidenzia i segni sul collo, ma soprattutto le gambe piegate che toccavano terra.

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