Boris Johnson in crisi, il Parlamento lo boccia

La Storia ricorderà le mutazioni delle sue posizioni come i contorcimenti più evidenti mai visti

Ha guidato l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ma quando è dovuto ricorrere ai ripari ha tentato di richiamare i lavoratori praticamente espulsi dal paese per riceverne un netto diniego. Ma il voltafaccia più eclatante Johnson lo ha fatto con la pandemia quando aveva escluso ogni restrizione perché l’economia non può fermarsi, onde poi tornare sui suoi passi e adottare una delle restrizioni più forti mai viste.

Ieri il Parlamento finalmente gli ha detto “no”. Ha bocciato il suo governo con formula netta e lapidaria. Questo perché ha tergiversato prima di adottare il lockdown, Secondo gli interventi ha così aumentato il numero dei decessi nell’ordine di alcune migliaia. A parlare è il parlamento di Westminster. Posizione scritta nera su bianco nel rapporto della commissione parlamentare per la Sanità e la Scienza. Per arrivare q queste conclusioni sono state prese in esame tutte le azioni di governo. Si è evidenziato come l’azione ritardata dall’esecutivo Tories è stata l’effetto di decisioni per cui non è stata consultata alcuna sede scientifica. Per non parlare dell’illusoria “immunità di gregge” che si sarebbe raggiunta in modo naturale.

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Il governo è stato costretto a rivedere le sue posizioni ciniche quando ha potuto constatare che il sistema sanitario era sul punto di essere sopraffatto.

La commissione d’inchiesta parlamentare ha evidenziato come la cattiva gestione dell’epidemia si sia protratta fino al 23 marzo.

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