Erdogan annuncia di allontanare dieci ambasciatori

Rappresentanze in Turchia di Stati Uniti, Paesi scandinavi, Francia, Germania, Olanda, Canada, Nuova Zelanda pronti a fare le valige

I paesi dell’Occidente avevano sollecitato una soluzione per l’arresto di Osman Kavala, arrestato quattro anni fa per reati d’opinione.

Kavala è un dissidente e un uomo di pace. I dieci paesi di cui è stata annunciata l’estromissione avevano sollecitato una soluzione per questa ingiusta detenzione. La risposta di Erdogan mostra la risolutezza di un leader in crisi. “O capiscono la Turchia o se ne vanno” – la dichiarazione che è passata nelle agenzie.

Gli esperti di politica internazionale parlano di un leader in crisi che cerca dei nemici da combattere per rafforzare il fronte interno. Una modalità del fare politica che conosciamo bene dalle nostre parti. E sempre in tema nostrano, non si capisce bene la posizione italiana, tantomeno il motivo per cui l’Italia appare defilata dalla sollecitazione di una soluzione per Osman Kavala. Forse perché l’Italia è in prima linea nella trattativa con la Turchia affinché svolga un ruolo importante nell’assorbire molta della immigrazione che arriva dall’Afghanistan. Rapporti che non sono partiti nel modo migliore avendo l’attuale presidente del Consiglio italiano esordito con l’infelice frase che trattava Erdogan come un “dittatore”. Qui non si tratta di stabilire la verità di fatto di questa asserzione ma di quanto sia inopportuna nell’ambito di rapporti diplomatici con altri paesi coi quali c’è un continuo rapporto di richiesta e disponibilità.

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Quindi, da una parte si allontana l’idea che la Turchia possa entrare nell’Unione Europea, ma dall’altra anche gli Stati Uniti hanno una posizione assai più cauta degli altri paesi d’Europa.

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