Stangata grano

La Cina ha fatto scorta. Già sapeva dell'invasione russa?

La Cina che compra (e stocca) grano e mais da mesi: sapeva dell’invasione in Ucraina? Se lo chiede oggi il Corriere della Sera. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina», Fabio Savelli, cronista di Economia, prende in prestito una delle frasi più celebri di Giulio Andreotti per affrontare il tema. E poi aggiunge “Ma molti ora, col senno del poi, si chiedono perché la Cina negli ultimi mesi del 2021 si sia resa protagonista di una manovra inusuale sui mercati finendo per alimentare tra gli analisti speculazioni di ogni sorta su una strategia che all’epoca sembrava non avere alcun senso. Ha cominciato da ottobre a far salire il prezzo dei futures sul grano scambiati alla Borsa di Chicago ora ad oltre 1.214 dollari (guarda il grafico in basso), il massimo mai registrato nella storia. Se c’è un Paese al mondo che comincia a comprare materia prima facendone incetta il prezzo inevitabilmente sale secondo la più elementare dinamica tra domanda ed offerta”.

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A gennaio 2022 – riporta ancora il quotidiano – un mese e mezzo prima dell’aggressione di Mosca, la Commissione Ue aveva intercettato il problema tramite una richiesta firmata da Antonio Tajani e dalla delegazione Italiana Forza Italia-Ppe al Parlamento europeo con la quale si chiedeva a Bruxelles di intervenire sui prezzi agricoli e sulle criticità derivanti dalle politiche di mercato aggressive di Pechino. Si registravano gli insoliti volumi di acquisto della Cina che avevano raggiunto «il 69% delle riserve mondiali di mais, il 60% di quelle di riso e il 51% di grano» oggi in mano al Dragone. Intanto la crisi minaccia le filiere del cibo Made in Italy. L’impennata dei prezzi di pane e pasta non si fermerà.

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