GUIDONIA – Da Pirandello a Ficarra e Picone, i liceali a lezione dal regista Roberto Andò

Al “The Space” il regista de “La stranezza” ha raccontato a 2 mila studenti del “Majorana-Pisano” l’amicizia con Sciascia

Dalle letture di Luigi Pirandello all’amicizia con Leonardo Sciascia, fino alla collaborazione con i comici Ficarra e Picone.

Sono gli argomenti trattati dal regista Roberto Andò nell’incontro tenutosi oggi, lunedì 14 novembre, al multisala “The Space” di Guidonia dove ha incontrato oltre 2 mila studenti dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Majorana-Pisano”.

L’incontro è avvenuto dopo la matinée dedicata alla proiezione di “La stranezza”, il lungometraggio sulla vita di Luigi Pirandello interpretato da Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Luigi Lo Cascio, Donatella Finocchiaro e Aurora Quattrocchi.

Sono commosso dall’accoglienza dei duemila ragazzi”, ha esordito il regista Roberto Andò.

Il maestro siciliano, accompagnato dal preside Eusebio Ciccotti e dal produttore Angelo Barbagallo, non si è risparmiato davanti alle domande dei giovani.

Perché ha scelto due comici come Ficarra e Picone per il suo film? (chiede un ragazzo).

Vedete, spesso il pubblico pensa che un attore comico sia solo tale. Invece nella comicità spesso c’è quel senso di disincanto che talvolta non ha l’attore drammatico.

Credo che Ficarra e Picone siano due attori eccezionali ancora da scoprire, destinati ad un cinema di idee. Del resto il grande Totò trovò forse la sua migliore interpretazione con Pier Paolo Pasolini (Uccellacci e uccellini, 1966, ndr.) verso la fine della sua vita.

Voglio dire che spesso il cinema si accorge delle qualità psicologiche di un attore comico in ritardo.

Cosa che non accada, mi auguro, con Ficarra e Picone”.

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Io non ho capito il finale. Me lo può spiegare? (un ragazzo).

Non sappiamo se alla fine la vicenda cui lo spettatore ha assistito sia frutto dell’immaginazione del personaggio Luigi Pirandello – interpretato da un ottimo Toni Servillo -, in sintonia, appunto, con la sua poetica filosofica realtà/fantasia. In questo caso di personaggi, venuti dal mondo della fantasia ed entrati nella realtà, sono in cerca di un autore, per essere credibili.

O se, invece, non sia tutto accaduto veramente. Il film, insomma, offre due piste percorribili: allo spettatore scegliere quella che crede praticabile. Del resto una non escluse l’altra”.

Ma Pirandello era anche lui folle? (una ragazza)

No, era normalissimo. Ma ha convissuto per tanti anni con la forte depressione della moglie, Antonietta Portulano, malessere con momenti di de-realizzazione estremi.

Un grave malessere psichico che, peggiorando sempre più, in quel periodo, purtroppo, non poteva esser trattato che con il taglio dell’accetta, ossia con il ricovero negli ospedali psichiatrici.

Vi ricordo che Pirandello ebbe un matrimonio infelice, ossia combinato per interessi economici. Pirandello aveva studiato in Germania a Bonn, poi era tornato in Sicilia.

Un intellettuale sposato con una donna per bene ma provinciale, che non accettava forse la sua levatura intellettuale. Il rapporto non funzionò.Pirandello caratterialmente era riflessivo e saggio”.

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Perché ha deciso di girare un film su Pirandello? (una ragazza).

Sin da ragazzo, alla vostra età, mi interessai alle sue novello e al suo teatro. Poi da adulto, come regista teatrale, lo studiai più a fondo.

Da giovane fui incoraggiato negli studi letterari anche da Leonardo Sciascia. Spesso lo accompagnavo, a Palermo, per le faccende quotidiane con la mia auto.

Un giorno mi disse “andiamo lì. Scese e mi disse “aspetta”. Tornò da una libreria con un volume raro, introvabile, della Utet: era una biografia di Luigi Pirandello che invano cercavo da tempo.

Anche Sciascia sapeva di questo mio amore per il drammaturgo e scrittore agrigentino.

Un regalo inatteso”.

Nell’incontro con le studentesse e gli studenti non è mancato il ringraziamento sincero del produttore Angelo Barbagallo (una colonna del cinema italiano: colui che ha prodotto capolavori di Marco Tullio Giordana, Nanni Moretti, Daniele Luchetti e tanti altri autori) che ha semplicemente detto:

Cari studenti vi ringrazio di cuore per essere qui. Mi fa veramente piacere.

Se potete andate al cinema. Grazie!”.

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