RIANO – Il progetto del polo logistico di via Piana Perina non piace ai cittadini

Il piano regolatore rende edificabile uno spazio di 2 milioni di metri cubi. Il comitato "Riano Aria Pulita" si oppone

Lo scorso 29 ottobre a Riano, presso via Piana Perina, il gruppo Facebook “La Piazza Rianese” ha organizzato, in collaborazione con il Comitato per la salute e l’ambiente “Riano Aria Pulita”, una passeggiata di protesta contro la realizzazione di un enorme polo logistico.

Il progetto, mastodontico, rende edificabile uno spazio di due milioni di metri cubi di cemento. Dove una volta era attiva una cava, adesso dismessa, secondo i piani del comune dovrebbe nascere un grande snodo commerciale. Una parte di popolazione rianese, rappresentata dal comitato “Riano Aria Pulita”, si oppone fermamente e vuole tutelare la natura, che nel frattempo ha riconquistato i suoi spazi.

La protesta

Circa 200 cittadini hanno sfilato pacificamente con striscioni tricolore e magliette a tema ambientale. Il loro scopo è quello di opporsi al cemento e all’inquinamento, a quella che a loro detta è “una cattedrale di 30 metri d’altezza dentro al paese“.  La futura piastra logistica, infatti, sorgerebbe in mezzo a zone residenziali, una delle quali a poche centinaia di metri.

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Immagine esplicativa realizzata dal comitato

I cittadini sono preoccupati per il pesante impatto ambientale del progetto, ma anche per il numero elevato di tir che raggiungerebbero l’area. La probabile svalutazione degli immobili circostanti sarebbe un ulteriore problema.

Il comune di Riano sostiene fermamente il progetto di iniziativa privata, tanto che con una delibera ha stravolto l’attuale piano regolatore, portando i metri cubi edificabili da circa 230 mila ad oltre 2 milioni. La questione è molto sentita dalla popolazione, che continuerà ad opporsi al progetto in tutte le sedi consentite.

Diapositiva del progetto

L’ex parlamentare PD Pedica ha commentato la vicenda: “Se fosse costruito, oltre che dividere alcune zone di Riano, l’ecomostro non rispetterebbe tutte le normative europee (distanze dalle abitazioni, falde acquifere ecc.). Verrebbe compromessa la viabilità della zona, che verrebbe invasa da migliaia di camion a settimana, per non parlare delle polveri sottili che la inonderebbero.

Anni fa lottai – scrive Pedica – nella stessa zona per non far costruire una discarica a cielo aperto. E riuscimmo a non farla costruire. Oggi inizieremo una campagna per non costruire un ecomostro in città. Mi chiedo perché tanto silenzio da parte delle forze politiche e dalle istituzioni. Faremo parlare le nostre ragioni“.

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