TIVOLI - Le strade di Favale diventano comunali: arriva l’acqua potabile

Dopo 70 anni la borgata verso la messa a norma

Il primo progetto residenziale risale al 1956, ma a distanza di 70 anni le strade del quartiere sono ancora private. Ora il Comune di Tivoli ha deciso di mettere a norma Favale, la piccola frazione ubicata tra i quartiere di Campolimpido, Casal Bellini e Villanova di Guidonia.

Lo stabilisce la delibera numero 12 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA - varata dal Consiglio comunale lunedì 17 marzo.

Con l’atto l’amministrazione comunale ha assunto in carico Via Jacopo Sansovino, Via Andrea Palladio e Via Gian Lorenzo Bernini, a Favale, classificandole come strade comunali.

Le tre vie sono state realizzate a servizio del comparto progettato nel 1956 dalla “Società Immobiliare Agricola Ponte Lucano” per la lottizzazione di un terreno di 4 ettari e mezzo, alla quale ne sono seguite altre nel corso dei decenni fino all’attuale conformazione del quartiere.

Dalla delibera emerge che, in realtà, le opere di urbanizzazione primaria sono state realizzate in assenza di una convenzione urbanistica al tempo non prevista dalla normativa di settore, per cui non ci sarebbero le condizioni per concludere la procedura di acquisizione.

A consentirla sono state le note trasmesse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica – Ispettorato per la funzione pubblica, in cui vengono segnalati la presenza di alberi pericolanti sulle strade, caduta rami, degrado e pericoli derivanti dalla mancata manutenzione degli argini del fiume Aniene.

Problematiche che hanno indotto il Comune a dover più volte procedere con l’esecuzione di interventi tesi a garantire la tutela dell’incolumità pubblica e privata eseguendo la manutenzione degli alberi, il ripristino del manto stradale, la derattizzazione, la disostruzione fognature, oltre alla eliminazione dalle alberature dei nidi di processionaria.

Inoltre l’amministratore di un condominio ha segnalato al Comune che un complesso residenziale non beneficia di acqua potabile da rete pubblica di Acea ATO 2 spa, in quanto i costruttori realizzarono un pozzo freatico, che avrebbe dovuto garantire la fornitura idrica, sia a livello uso umano, sia a livello di servizi igienici.

Ma il pozzo freatico non è esente da inquinamenti superficiali, tant’è che risultauna contaminazione da arsenico di indice 25, ben oltre il doppio dell’indice 10 previsto per l’acqua destinata ad uso umano.

Da parte sua, Acea Ato 2 spa non ha finora potuto garantire la fornitura idrica potabile in quanto via Jacopo Sansovino e le collegate Via Gian Lorenzo Bernini e Via Andrea Palladio erano private.

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