Una condanna a 21 anni e 9 mesi di reclusione.
Alessandro Castellaccio detto “Sceriffo”, il 40enne di Tivoli morto dopo un pestaggio nel 2023
E’ la richiesta avanzata oggi, giovedì 15 maggio, dalla Procura di Tivoli nel processo con rito ordinario davanti alla Corte di Assise di Roma per la morte Alessandro Castellaccio, il 40enne aggredito in piazza Codro Benedetti, nel Centro storico di Tivoli, deceduto il 25 giugno 2023 al policlinico “Umberto I” di Roma dopo sei giorni di agonia (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Mircea Nasaf, 51enne operaio romeno imputato per omicidio volontario aggravato e processato col rito ordinario
Alla sbarra c’è Mircea Nasaf, 51 anni, operaio romeno incensurato imputato di omicidio volontario aggravato in concorso col 35enne connazionale Ion Voicu, processato col rito abbreviato e condannato in secondo grado giovedì scorso 8 maggio dalla Corte di Assise di Appello di Roma a 10 anni e 8 mesi di reclusione (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Stamane nell’aula bunker del carcere di Rebibbia il pubblico ministero Gabriele Iuzzolino al termine della sua requisitoria ha richiesto per Nasaf la condanna a 21 anni e 9 mesi di reclusione per omicidio volontario aggravato.
Ieri, giovedì 21 marzo, davanti alla Corte di Assise di Roma è stato aperto il dibattimento del processo con rito ordinario a carico di Mircea Nasaf.
Il Presidente della Corte Antonella Capri ha rinviato la prossima udienza al 30 settembre.
Nel processo sono costituite parti civili la mamma della vittima, Daniela Cola, tramite l’avvocato Francesco Fratini di Tivoli, la sorella Adele, rappresentata dall’avvocato Fabio Frattini di Tivoli, e la zia, Lucilla Cola, tramite l’avvocato Tommaso Giustiniano di Tivoli.
Mircea Nasaf, detto anche il “Legionario” per i suoi trascorsi in un’associazione di rievocazioni storiche, è accusato di aver colpito Castellaccio ripetutamente a calci, anche sul volto, quando già la vittima era a terra, priva di sensi e impossibilitata a difendersi, a seguito di un pugno alla tempia sferrato da Ion Voicu.
Colpito brutalmente da calci al viso da un uomo “…come se tirasse un calcio ad un pallone… “, hanno raccontato i testimoni ai carabinieri.
A documentare la violenza sono i referti medici di Alessandro Castellaccio: frattura scomposta del condilo temporale destro; frattura del ramo mandibolare di sinistra; frattura delle ossa nasali; frattura della parete laterale del seno mascellare di sinistra; frattura della parete laterale dell’orbita di sinistra; abbondante quota di emorragia subaracnoidea diffusa bilateralmente.
Un massacro senza alcuna pietà.
Ion Voicu, il 35enne operaio romeno processato col rito abbreviato e condannato in secondo grado a 10 anni e 8 mesi di reclusione
I legali di Ion Voicu annunciano ricorso per Cassazione contro la sentenza di condanna chiedendo di derubricare l’accusa di omicidio volontario in omicidio preterintenzionale (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).