TIVOLI - Un nuovo quartiere accanto a Villa Cornetto: il Tar verifica la fattibilità

Previsti 6 palazzi alti 13 metri per mille abitanti in zona vincolata. L’imprenditore contro la Sovrintendenza: due pesi, due misure

Si chiamerà “Angulus Ridet”, un piano integrato da 240 mila metri cubi con 6 palazzine alte 13 metri, due fabbricati ad uso misto, uno stabile da 18 metri e un albergo da donare al Comune di Tivoli.

E’ il progetto di un nuovo quartiere alla periferia di Tivoli da realizzare in un’area grande 14 ettari vincolata compresa tra Via Elsa Morante (a Guidonia nota come Via Roma, ndr) e Strada dei Laghi a Tivoli Terme, area adiacente alle antiche Terme di Agrippa classificata nel Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) come “paesaggio dell’insediamento storico diffuso”.

L’imprenditore Giuseppe Cornetto Bourlot, proprietario della nota Villa Cornetto a Tivoli

Promotore del progetto e proprietario dell’area di 14 ettari è Giuseppe Cornetto Bourlot, 64 anni, proprietario della omonima villa oggi denominata Tenuta Sant’Antonio, imprenditore nel settore immobiliare e nell’alta finanza, già presidente della agenzia giornalistica Askanews e vice presidente delle agenzie nazionali di stampa associate a Federazione Italiana Editori Giornali.

Il sogno di Cornetto Boulot è rimasto sulla carta da anni per il parere sfavorevole puntualmente espresso dalla Sovrintendenza, secondo la quale il progetto sarebbe “in contrasto con gli obiettivi di tutela definiti dal Piano Territoriale Paesistico Regionale, e i valori paesaggistici dellʼarea che ne hanno determinato la sua classificazione come “zona di interesse archeologico”.

Un parere troppo generico e non sufficientemente motivato, secondo il Tar del Lazio che il 20 gennaio 2021 con la sentenza numero 808 – CLICCA E LEGGI LA SENTENZA - aveva annullato il diniego.

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Da allora sono trascorsi quasi 5 anni e il progetto continua a restare un sogno impossibile per Giuseppe Cornetto Bourlot.

Per questo l’imprenditore si è rivolto ancora una volta al Tar del Lazio attraverso gli avvocati Sabrina Morelli e Gianluca Calistri per l’ottemperanza della sentenza numero 808/2021, e stavolta sembra poterla spuntare.

E’ quanto emerge dalla ordinanza numero 18672 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA - pubblicata ieri, lunedì 27 ottobre. I giudici hanno infatti nominato un verificatore per accertare le doglianze di Cornetto Boulot.

L’imprenditore infatti continua a sostenere una disparità di trattamento e difetto di istruttoria tecnica da parte della Soprintendenza Archeologia nella classificazione dell’area di sua proprietà, lamentando che essa sia stata trattata in modo deteriore rispetto ad una area adiacente, situata sul medesimo lato della viabilità, che sarebbe stato oggetto di una classificazione più permissiva come “paesaggio degli insediamenti in evoluzione”.

L’area interessata dal progetto del “Angulus Ridet”, il nuovo quartiere progettato a Tivoli Terme

Già nella sentenza del 2021 Cornetto Bourlot evidenziò che nell’area prospiciente alla sua proprietà era stata realizzata la lottizzazione “La Sorgente” a Colle Fiorito di Guidonia.

Due aree morfologicamente simili, a parere dell’imprenditore, per cui se non c’è vincolo per “La Sorgente, non c’è vincolo neppure per “Angulus Ridet”.

Ieri il Tar ha designato come verificatore il Responsabile del Dipartimento IV – Pianificazione strategica e governo del territorio della Città metropolitana di Roma Capitale o un funzionario suo delegato.

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I giudici gli hanno assegnato una serie di compiti rinviando la discussione della causa all’11 settembre 2026.

Mediante documentazione storica, sopralluogo e rilievi il verificatore dovrà accertare:

– le condizioni attuali del fondo di proprietà di Cornetto Boulot;

– il livello di urbanizzazione, infrastrutturazione e trasformazione antropica;

– la presenza di elementi di valenza storico-archeologica residua oltre che paesaggistica;

– la effettiva comparabilità con l’area “adiacente”, già riclassificata nel PTPR come “paesaggio degli insediamenti in evoluzione”, per dimensioni e morfologia, uso del suolo, edificazione presente o pregressa, presenza o assenza di emergenze o valori archeologici noti o rilevabili, grado di conservazione del paesaggio storico e agrario e livello di compromissione paesaggistica.

Sulla base degli accertamenti svolti, il verificatore dovrà esprimere un parere tecnico motivato, valutando se la classificazione imposta dal PTPR (ambito “paesaggio dell’insediamento storico diffuso”) risulti giustificata in relazione alle condizioni materiali dell’area.

Ma soprattutto se siano ravvisabili disparità di trattamento rispetto a fondi limitrofi e se l’area di Giuseppe Cornetto Bourlot conservi valori tali da giustificare una classificazione più restrittiva ai fini della tutela paesaggistica.

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