Un Comune scarica i rifiuti in un’area di sua proprietà senza uno straccio di permesso.
Il terreno viene sequestrato e l’ex sindaco multato. Cose che accadono nel Comune di Vicovaro, da luglio 2025 amministrato dal Commissario Prefettizio Laura Mattiucci.


La segnaletica stradale rinvenuta nell’area comunale di Vicovaro
A distanza di un anno e mezzo, il caso della discarica abusiva nel terreno di via Tiburtina denominato area “fieristica” è giunto al termine (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Mercoledì 5 novembre con la determina numero 158 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA - il Responsabile dell’Area Tecnica Marco Minati ha affidato alla “Pragma società consortile Arl” di Castel Madama il trasporto a discarica dei rifiuti provenienti dalla bonifica dell’area fieristica di Vicovaro per una somma complessiva di 45.140 euro.




Dalla determina emerge che la “Pragma” ha presentato un preventivo con un ribasso percentuale rispetto alla base d’asta dello 0,00%, essendo l’unica società ad aver risposto all’invito del Comune di Vicovaro che aveva richiesto preventivi anche alla “DSA Appalti Srl” e alla “Mario Cipriani Srl” senza avere risposta.
Il primo aprile scorso il Comune di Vicovaro aveva già affidato alla “Mario Cipriani Srl” di Castel Madama i primi interventi urgenti ed indifferibili di bonifica dell’area fieristica col raggruppamento dei rifiuti per tipologie omogenee per un totale complessivo di 9.760 euro.
E ad agosto sono state affidate alla ditta “Ecology Lab Srl” le analisi per la caratterizzazione delle tipologie omogenee di rifiuti.
Cosa c’era nell’area fieristica?


Alcuni lampioni in disuso della pubblica illuminazione abbandonati nell’area fieristica



Dai lampioni in disuso della pubblica illuminazione alla segnaletica stradale ammalorata, ma anche bobine di cavi elettrici, scarti di lavorazione edile, pezzi d’asfalto e perfino la carcassa di una vecchia Ape.


I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Roma sequestrarono l’area di proprietà comunale
A scoprire la discarica abusiva realizzata dal Comune di Vicovaro il 15 maggio 2024 furono i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Roma che sequestrarono un’area di proprietà comunale sita in via Tiburtina.
Si tratta di un terreno recintato non adibito all’accumulo di rifiuti, denominato area “fieristica”, un tempo proprietà del vicino convento di San Cosimato oggi trasferito al Comune di Vicovaro, un terreno che dista circa un chilometro dall’isola ecologica dove durante la pandemia era stata allestita la postazione della Asl per effettuare i tamponi.


L’ex sindaco Nello Crielesi: nel 2024 da consigliere comunale di minoranza di Vicovaro presentò l’esposto ai carabinieri
Il blitz del Noe, eseguito insieme ai militari della locale stazione di Vicovaro, fece seguito ad un esposto presentato ad aprile 2024 anche ad Arpa Lazio, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, da parte dei Consiglieri comunali di opposizione Mauro Scaccia e Nello Crielesi, ultimo sindaco eletto e decaduto.
Nell’esposto Scaccia e Crielesi avevano segnalato l’accumulo di rifiuti e “di materiale presumibilmente inquinante, derivato da lavori eseguiti sul territorio comunale, posizionato a terra senza che siano state adottate misure atte a contenere possibili danni ambientali”.



Una veduta aerea dell’area fieristica del Comune di Vicovaro
Nella segnalazione i due consiglieri di minoranza avevano evidenziato anche che, prospiciente all’area “fieristica”, scorre il fiume Aniene sottoposto a vincoli ambientali e naturalistici, nonché insiste il complesso Conventuale di San Cosimato tutelato dalla Soprintendenza.
Il 4 novembre 2024 il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica individuarono come contravventori il 46enne ex sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone e il 74enne ex vice sindaco Giacomo Giardini (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).


L’ex sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone fu individuato come contravventore insieme al vice sindaco Giacomo Giardini
“In quell’area – spiegò l’allora sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone al quotidiano on line Tiburno.Tv – venivano depositati materiali di lavori edili eseguiti dall’Ente, come sampietrini che periodicamente venivano utilizzati.
Un’area che tutti i Comuni d’Italia hanno per tale scopo. La nostra non era autorizzata e per questo è stata sequestrata.
Siamo in attesa di comunicazioni per la rimozione dei rifiuti, in futuro ci adegueremo alle prescrizioni della Procura di Tivoli per ottenere il dissequestro dell’area”.
Il dissequestro è stato ottenuto, ora i contribuenti pagano lo smaltimento dei rifiuti abbandonati dal Comune.






























