L’immediata perquisizione del locale e dei presenti ha confermato i già forti sospetti sul sito, permettendo di rinvenire più di 3 Kg. di cocaina, 500 grammi di sostanza da taglio come il mannite e numerosi strumenti atti alla trasformazione, taglio e confezionamento dello stupefacente per il successivo spaccio, tra cui bilance di precisione, pressa, fornelletti, solventi e diluenti.
I quattro trafficanti – due venezuelani, un dominicano naturalizzato olandese, il “chimico” del gruppo, ed una ecuadoriana – sono stati tratti in arresto ed associati alle carceri di Rebibbia femminile e Regina Coeli.
Azzerato il patrimonio di una organizzazione criminale che gestiva quintali di polvere bianca. Sequestrati conti correnti, immobili, auto e moto di lusso e 2 società per un valore superiore a 4 milioni di euro.
Tutto è iniziato a Fiumicino, dove è stata intercettata una trafficante portoghese con 17 chili di cocaina nel bagaglio. Arrestato poi anche un complice italiano trovato con armi, munizioni e paralizzatori elettrici. Grazie allo sviluppo degli elementi appresi in sede aeroportuale, i militari del Gruppo Fiumicino hanno individuato, in zona Marco Simone, nella periferia est della Capitale, una raffineria clandestina di sostanze stupefacenti all’interno di un opificio adibito alla lavorazione di metalli.
Solo nel 2014, le fiamme gialle hanno sequestrato quasi tre tonnellate di droga. Denunciate 470 persone, e arrestate 190.
