Le corna del Presidente

Gli addebitano amicizie discutibili negli ambienti della finanza d'assalto e compaiono alcune illazioni sulla vita privata della moglie Vittoria

Il 15 giugno del 1978 il Presidente della Repubblica Italiana,Β Giovanni Leone,Β firma le dimissioni e lascia il Quirinale. Lo salutano in pochi. Leone se ne va a causa di una serie di attacchi della stampa e del Partito Radicale andati avanti per mesi. L’elezione di Leone Γ¨ stato il frutto di precari equilibri politici anche interni al suo stesso partito e, comunque, espressione di una maggioranza di centro appoggiata dalla destra che, a metΓ  degli anni settanta era considerata β€œimproponibile”. Per cui si scatena presto contro di lui una diffusa ostilitΓ  da parte della sinistra e anche la stessa DC resta β€œleggera” nel difenderlo dinanzi alle critiche pungenti. In una prima fase, gli rimproverano cadute di stile e inadeguatezza al ruolo presidenziale. In seguito, si passa al tentativo di coinvolgere Leone sul periodicoΒ OPΒ diΒ Mino Pecorelli, giornalista poi risultato tra i nominativi compresi nellaΒ lista degli appartenenti alla loggia massonica P2, gli addebitano amicizie discutibili negli ambienti della finanza d’assalto e compaiono alcune illazioni sulla vita privata della moglie Vittoria, sulla base di un falso dossier delΒ GeneraleΒ De Lorenzo (quello del presunto piano sovversivo β€œSolo”). Nella primavera del 1976, il presidente della Repubblica Giovanni Leone Γ¨ accusato di essere lui stesso il personaggio chiave attorno al quale ruotava loΒ scandalo LockheedΒ (illeciti nell’acquisto da parte dello Stato italiano di velivoli dagli USA), con il nome in codiceΒ Antelope Cobbler. Napoletano superstizioso, Leone viene immortalato dai fotografi mentre atteggia le dita nel gesto delle corna durante una visita. Diverse accuse rivolte al Presidente Leone sono infondate e tal proposito, dopo alcuni anni, i radicali chiederanno scusa.

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