Tivoli. C’era una volta la Pirelli

La fabbrica disponeva anche di attrezzature sportive: campi da tennis, un grande campo da calcio, una foresteria e la villa del direttore.

Prima del secondo conflitto mondiale contrada “Rosolina” ospitava la ditta Cardile- Cardiol, che si occupa della lavorazione della gomma producendo soprattutto maschere anti gas e teloni per i dirigibili. La fabbrica successivamente si trasforma in I. A.C. (Industrie Articoli di Caucciù) ed offre lavoro a ben settecento operai fino al 1938, quando un terribile incendio distrugge la struttura. Dello stabilimento proprio in quel momento si interessa la Pirelli (azienda fondata a Milano nel 1872 dall’ingegnere Giovanni Battista Pirelli, allo scopo di produrre “articoli tecnici” di caucciù), per produrre le gomme per gli arei. L’azienda milanese darà lavoro a più di 1.500 persone e sarà una presenza costante sul territorio tiburtino. La fabbrica disponeva anche di attrezzature sportive: campi da tennis, un grande campo da calcio, una foresteria e la villa del direttore. Lo straordinario e moderno stabilimento viene distrutto dagli Alleati.

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FGI

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