Una Regione Lazio competitiva e attrattiva non solo per investimenti provenienti dall’Italia ma anche per quelli dall’Europa: si può fare! E con l’obiettivo temporale del 2030, attraverso idee, suggerimenti, soluzioni condivise da istituzioni, sindacati, associazioni, cittadini. In questa ottica ha preso il via ieri 10 gennaio il primo degli incontri “Insieme per il Lazio 2030: ricerca, impresa e società al lavoro per un futuro sostenibile”, organizzata dalla Camera di Commercio di Roma al Tempio di Adriano, alla presenza (tra gli altri) del vicepresidente della Regione, Daniele Leodori. In ballo, per tutti, istituzioni, imprese, le diverse componenti sociali, la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo alla luce di sostenibilità, digitalizzazione, inclusione, innovazione, infrastrutture e logistica, ricerca e trasferimento tecnologico: per questo sarà a disposizione, nell’arco del settennato di programmazione dei fondi strutturali 2021-2027, una cifra pari a 7 miliardi e 365 milioni. Si tratta di fondi di varia origine, che accorpano risorse europei, statali, regionali, perché ormai si è capito bene che bisogna davvero fare fronte al futuro con qualsiasi tipo di finanziamento possibile, ma farlo bene, naturalmente.
La sfida per il Lazio è “fare sistema”
La sfida è quella di usarli al meglio, questi finanziamenti, “facendo sistema”, individuando le strategie giuste definite gli “Stati Generali del Lazio”, e aprendo a tutti le possibilità di partecipazione in un confronto costante, per strategie in grado di rilanciare la nostra regione che, ha detto Leodori, produce l’11% del Pil, garantendo 2 milioni e 600mila posti di lavoro. L’intento è recuperare il gap di crescita degli ultimi venti anni. Fondamentale l’apporto della ricerca, tanto che da tempo è previsto un hub dell’innovazione a Roma, un centro di riferimento nazionale e internazionale. Un elemento è certo: ogni settore deve tracciare una road map per la sostenibilità sociale e ambientale, ad esempio aumentando il Piano energetico regionale e il sistema eolico regionale, individuando le aree più idonee allo scopo.