Fashion&Sindrome

Un progetto della stilista Giulia Ricci con la collaborazione delle ragazze del Pungiglione di Monterotondo: l'outfit per tutte, in passerella anche modelle sensuali e cromosoticamente diverse

Abiti trasformabili o a kimono. Sete, tessuti morbidi che scivolano sul corpo con disegni naïf o che strizzano l’occhio all’Oriente.  Outfit contemporanei, spendibili a tutte le ore e per tutte le occasioni. E poi le modelle. Quelle classiche, perfette e filiformi, e quelle che non ti aspetti in passerella, con gli occhi un po’ a mandorla per un disturbo cromosomico. Giulia Ricci, 24 anni, promettente stilista romana, ha pensato a tutte le donne quando ha ideato la sua prima importante collezione appena presentata all’Altaroma. Anzi ha pensato a tutte le donne, partendo dalle idee moda che avrebbero voluto le ragazze diverse, quelle catalogate sotto la sindrome di down. E quindi al via test a tappeta a Roma e nella città del Nord est e poi la scelta delle modelle. Qualcuna è stata segnalata anche dalla cooperativa “Il Pungiglione di Monterotondo”, nata nel 1991 con l’obiettivo di offrire alla cittadinanza nuove opportunità di inclusione e condivisione.

ADAPTIVE FASHION& SINDROME DI DOWN

Il progetto-tesi battezzato “Adaptive Fashion & Sindrome di Down” nasce da un’importante esperienza fatta come volontaria nell’ambito della “Clownterapia” presso il Policlinico Umberto I di Roma”, spiega la stilista.

Ciò mi ha fatto scoprire di avere una sensibilità spiccata in una società sempre più competitiva. Sposare una causa che avesse come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e di creare un progetto formativo teso all’inclusione sociale della persona con sindrome di down; comunicando attraverso i suoi linguaggi, un messaggio di bellezza, diversità ed unicità”, aggiunge.

UNA MODA  COLORATA E INCLUSIVA

Creare, quindi, una moda inclusiva che possa vestire qualsiasi tipo di fisicità. La chiave è trovare l’unicità di ogni storia. Da qui, l’idea di creare una collezione di abiti trasformabili e morbidi kimono per ragazze con sindrome di Down al fine di sdoganare lo stereotipo e dare importanza all’unicità e all’eleganza che anche queste ragazze posseggono.

Passaggio iniziale della tesi, è stato un questionario online in forma anonima inviato a tutte le sedi dell’AIPD, dove agli utenti è stato chiesto di rispondere alle domande formulate; una ricerca che ha rappresentato l’inizio di uno studio sul territorio nazionale, finalizzata a raccogliere informazioni e gusti direttamente dai soggetti interessati. “Perché anche la moda può proporre un profondo cambiamento“, è la convinzione della stilista.
Con la creazione della sfilata di moda intitolata “Nuovo Mondo”, il final show di Accademia Italiana presso Altaroma ha voluto simboleggiare la ripartenza, e come la collezione ha raccontato l’unicità come valore e non come limite.

MODELLE UNICHE E SPONTANEE

L’esperienza durante e prima della sfilata, è stata davvero entusiasmante”, spiega Giulia Ricci, “Proprio le ragazze a cui si dice che non diventeranno mai modelle, sono il mio punto di riferimento e con loro ho voluto dimostrare che non esiste un solo tipo di bellezza.

Chi siamo noi per definire la bellezza? Sono riuscite a trasmettermi un messaggio forte e chiaro di bellezza e spontaneità. E’ stato un sogno, volevo che quella passerella fosse unica proprio come la mia collezione “Eterno Kolore” e ci sono riuscita; portando con grande orgoglio, amore e dedizione una collezione elegante, creativa ed unica che duri per sempre”.

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