TIVOLI – Istrice investito, la Asl non può intervenire

Il roditore recuperato a proprie spese dalle Guardie Zoofile dell’associazione Kronos

I primi a soccorrerla sono stati gli agenti della Polizia di Stato, a prendersene cura sono stati i volontari.

Così ieri sera, domenica 17 dicembre, le Guardie Zoofile dell’associazione Kronos Valle dell’Aniene hanno messo in salvo un istrice ferito dopo essere stato investito all’altezza del civico 22 di via Quintilio Varo, la strada che collega Villa Gregoriana a strada Quintiliolo.

Contattate dai cittadini e dalla Polizia di Stato, le Guardie Zoofile dell’associazione Kronos dirette da Antonello Livi hanno rinvenuto il roditore tramortito, con una zampa ferita e con un lato del corpo senza più aculei, dopodiché l’hanno messo in sicurezza all’interno di un contenitore non senza fatica.

Questa mattina, lunedì 18 dicembre, i volontari hanno trasportato l’animale selvatico presso il Centro di recupero dei Carabinieri Forestali bio-diversità al parco di Fogliano in provincia di Latina per essere sottoposto alle cure del caso.

Il rinvenimento dell’istrice di ieri sera a Tivoli riporta alla ribalta un vuoto normativo nella Regione Lazio, dove dal 2021 è vietato ai centri recupero fauna selvatica di ricoverare volpi, tassi, istrici, ungulati e altre specie, sia adulti che cuccioli.

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Un provvedimento che secondo l’Enpa – Ente Nazionale Protezione Animali – addosserebbe tutta la materia del recupero dei selvatici sulle spalle delle associazioni e dei volontari senza elargire nessun contributo.

“Nel territorio della Asl Roma 5 – spiega Antonello Livi, presidente della Kronos – non c’è una clinica veterinaria convenzionata presso la quale portare animali selvatici feriti. Non è giusto che i cittadini che salvano un animale siano anche costretti a portarlo a proprie spese e rischiando peraltro l’incolumità personale presso un qualsiasi centro veterinario aperto di notte. A Roma l’unico si trova sulla via Nomentana, ma se lo avessimo portato lì avremmo anche dovuto pagare per salvare l’animale”.

“Esiste la legge regionale 34/97 – prosegue Antonello Livi – ma non è stata attuata. Infatti l’articolo 23 bis regolamenta il soccorso animali e recita testualmente: “La segnalazione di animali d’affezione vaganti e di animali selvatici feriti è effettuata attraverso il canale del numero unico di emergenza regionale, anche attraverso applicazioni informatiche.

Le informazioni recepite presso il numero unico regionale sono trasmesse immediatamente al servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio che attiva le procedure di legge previste per il soccorso”.

Di fatto – conclude Livi – il numero per le emergenze non è stato mai attivato, nonostante la stessa legge prevedesse l’adozione entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore delle apposite linee guida di attuazione per la gestione delle segnalazioni e l’attivazione del primo intervento di soccorso nonché per la definizione dei criteri per la cura, l’accoglienza, e riabilitazione e l’eventuale reintroduzione degli animali soccorsi.

Spero che la nuova amministrazione regionale voglia finalmente intervenire”.

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