L’Aquila, 15 anni dalla notte più buia

Fiaccolata per ricordare le 309 vittime del terremoto

309 furono le vittime che nella notte del 6 Aprile 2009 persero la vita in seguito al sisma dell’Aquila.

Ed a 15 anni esatti da quella tragica notte, 309 sono i rintocchi della campana che suona alle 3.32 precise.

Un appuntamento simbolico che ogni anno si modifica ma che ha un solo unico obiettivo: non dimenticare il passato, per ricostruire il futuro.

Ieri sera una fiaccolata silenziosa con a capo i parenti delle vittime del sisma, ha attraversato la città fino al Parco della Memoria, dove due studenti del conservatorio cittadino, nati proprio nel 2009, hanno acceso la fiamma nel braciere del parco, in ricordo di chi non è sopravvissuto al terremoto.

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Dopo l’accensione si è data lettura di tutti i nomi delle vittime e poi la Santa Messa, a suffragio delle anime dei defunti, presieduta dall’arcivescovo dell’Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi. Intense le sue parole: “Se è vero che tutto passa, è anche vero che tutto resta – ha detto – il dolore per il distacco dalle persone care rimane, radicato nelle nostre anime”, queste le parole che sembrano sottolineare che il passare del tempo allevia un dolore che però rimane lì, nel cuore dei famigliari delle vittime, ancora intenso dopo 15 anni.

Toccanti anche le parole di riflessione del sindaco Pierluigi Biondi, che dopo aver letto un messaggio inviato per l’occasione dal Presidente del Consiglio, ha voluto trasmettere ai suoi concittadini parole di speranza: “facciamo memoria della notte più buia per godere della rinascita”.

E mentre un fascio di luce, nel Palazzo di città, illumina la notte aquilana, 309 rintocchi di campana ricordano chi non c’è più.

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(Matteo Somma)

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