TIVOLI – Movida violenta, ecco perché i “maranza” sono un pericolo sociale

A Giammarco hanno fratturato una mandibola, un braccio e qualche costola.

A Gianluca hanno spezzato il malleolo.

Giulio è riuscito a cavarsela con qualche punto di sutura al volto e alla testa.

Tutti e tre colpiti da una scarica di pugni e calci inferti dalla banda dei “maranza”, un gruppo di dieci-quindici ragazzi di età apparente compresa tra i 16-17 e i 22 anni, alcuni dei quali dalle sembianze nordafricane e altri dai tratti europei (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Giammarco, Gianluca e Giulio sono i tre giovani uomini di età compresa tra i 30 e i 35 anni, nella notte di Halloween rimasti vittime di un’aggressione brutale da parte del gruppo di ragazzi che da mesi terrorizza la movida di Tivoli.

Il pestaggio avvenuto a piazza Santa Croce, infatti, è soltanto la punta di un iceberg segnalato già a maggio dal quotidiano on line Tiburno.Tv (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Sì perché ogni fine settimana i “maranza” sono protagonisti di aggressioni e tentati pestaggi, seguendo un copione collaudato: girano in comitive numerose, si atteggiano a bulli, importunano i passanti, istigano allo scontro e aggrediscono coetanei e non.

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E’ andata così anche in piazza Santa Croce la notte di venerdì 31 ottobre, la notte di Halloween.

Secondo le informazioni raccolte dal quotidiano on line Tiburno.Tv, Giammarco, Gianluca e Giulio avevano imboccato un vicolo adiacente alla piazza e camminavano in fila indiana diretti verso l’abitazione di uno dei tre.

Tre giovani uomini, con una professione, figli di famiglie stimate a Tivoli Centro, trentenni senza grilli per la testa né avvezzi alle liti. Invece verso l’una e mezza della notte di Halloween si sono imbattuti nella banda dei “maranza”.

Entrati nel vicolo adiacente alla Banca Popolare di Ancona, l’ultimo della fila è stato apostrofato con un pretesto e aggredito all’improvviso da almeno 15 ragazzi.

A quel punto, gli altri due amici sono tornati indietro ma anche loro sono stati pestati.

Dopo la fuga dei “maranza” alcuni passanti e commercianti hanno soccorso Gianluca riverso sul selciato col volto tumefatto e un malleolo fratturato da un calcio sferrato durante il pestaggio, oppure da un salto a piedi pari sulla gamba mentre era a terra.

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A quel punto, Giulio e Giammarco hanno sollevato di peso Gianluca trasportandolo all’interno di un vicino portone.

All’arrivo dei carabinieri, il gruppo di aggressori si era già dileguato tra i vicoli limitrofi a piazza Santa Croce.

Sono stati i militari dell’Arma a far uscire Giammarco, Gianluca e Giulio dal portone all’interno del quale si erano barricati e a scortarli fino al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista”.

Da quella notte di terrore i tre giovani uomini sono stati dimessi e sono tornati a casa.

Giulio con qualche punto di sutura al volto e alla testa.

Giammarco con mandibola e braccio fratturati.

Gianluca con una gamba ingessata dopo l’intervento d’urgenza al malleolo eseguito domenica 2 novembre in una clinica romana, in attesa di essere chiamato per una seconda operazione.

Tutti e tre con la paura di poter incontrare di nuovo la banda dei “maranza”, il terrore della movida tiburtina.

Almeno fino a quando le forze dell’ordine individueranno ogni componente assicurandolo alla giustizia.

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