Il quadrante est di Roma assume sempre più i connotati del “bronx”. Un presunto “corridoio” di collegamento che parte dalle torri di Tor Bella Monaca fino ai comuni del Nordest, passando da Corcolle. Le autorità parlano di un aumento di circa il 3% di arresti in più rispetto allo scorso anno, ma non è facile fare una stima precisa per tutti i reati, soprattutto perchè sono molte le persione che rinunciano a sporgere denuncia.
Di certo non si parla di casi isolati ma di vere e proprie organizzazioni criminali che minano il territorio quasi a “bassa voce”. Furti nelle case, risse, aggressioni, sfruttamento della prostituzione e rapine. E mentre diminuiscono gli episodi di omicidi rispetto ad un anno fa, crescono i casi di bullismo fra piccole e giovani bande di quartiere. Resta intensa l’attività di spaccio di droga. Qui oggi gira di tutto: cocaina, marijuana, hashish ed eroina e una fitta rete di corrieri per il transito della “roba”, che per passare da un quartiere all’altro, scelgono le strade secondare, meno illuminate e prive di controlli. E via Polense sembra essere ormai una di queste.
Era la fine degli anni ‘80 quando si iniziò a parlare di istituire una caserma dei militari dell’Arma in un stabile in via Don Primo Mazzolari, a Ponte di Nona, oggi utilizzato parzialmente come centrale Telecom. Sono passati più di trent’anni, ma di questo presidio non si sa nulla. Eppure, avrebbe dovuto servire un quadrante molto grande e che ha visto la nascita di numerosi nuovi quartieri con i loro migliaia di abitanti. Ponte di Nona, Corcolle, Castelverde, Villaggo Prenestino, Colle degli Abeti, e Lunghezza, per citarne alcuni, oggi gestiti dal comando dei Carabinieri di Tivoli, e di un piccolo presidio di San Vittorino, con la centrale della Polizia di Stato al Casilino. Proprio per questo un anno fa il comitato di quartiere di Castelverde aveva avviato una raccolta firme per la stazione dei Carabinieri in uno stabile di zona.
Gianluca Russo
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