Lautrice
Nata a Reggio Emilia, si è trasferita a Roma nel 1986. Laureata in Lettere, ha dedicato alla scuola 40 anni di attività confrontandosi con realtà culturali diverse nelle scuole serali, nelle scuole medie inferiori, al BUS TCS di Reggio Emilia e nei licei, tra cui lIstituto G. Peano, liceo scientifico di Monterotondo. Ha affiancato allinsegnamento incarichi dirigenziali nella scuola, con attività progettuali di innovazione didattica e culturale. Ha incontrato giovani di generazioni diverse e li ha guidati nella crescita umana e culturale in un dialogo che continua vivace anche oggi, dopo che ha lasciato la scuola. E Presidente dellAssociazione Culturale Laboratorio di creatività Daniel Zagni ed esercita attività di volontariato nel commercio equo e solidale.
Il libro
Linsegnamento come scelta di vita consapevole
Cosa vuol dire essere uninsegnante per la Professoressa Prandi? Una scommessa, spesso rischiosa risponde e soprattutto una grande responsabilità. Ho scelto questo lavoro consapevolmente, cosciente del fatto che è un mestiere che non si abbandona mai: oggi sono in pensione, eppure insegno italiano a studenti stranieri. Insegnare è una passione prosegue un lavoro delicato a contatto con giovani menti che stanno crescendo, che si stanno formando. È importante conclude rispettare la loro individualità, la loro diversità, e permettergli di esprimere tutto ciò che hanno dentro.
Dagli istituti del Nord alla periferia romana: cosa è stata Monterotondo?
Avevo conosciuto una realtà differente e quando sono arrivata qui riponevo in questo cambiamento molta speranza: i ragazzi erano curiosi e disponibili, consapevoli dello svantaggio che vivere lontano dal centro città gli imponeva. Ho sperimentato con loro una voglia di emergere e conoscere che non avevo visto in altri studenti fino ad allora. Ricordo che facemmo labbonamento al Teatro Argentina, organizzandoci con due pullman nel pomeriggio; ma anche il Cineforum e le rassegne con il Cinema Mancini di Monterotondo, due allievi parteciparono addirittura nella giuria del Leoncino Doro a Venezia. Monterotondo è stata una grande e continua sorpresa.
Lincontro con Giancarlo Zagni e suo figlio Daniel: linizio di un progetto culturale nella scuola di Monterotondo
Era novembre. Mi trovavo a Mentana, in Piazza S. Nicola racconta la Prandi e assistevo alla messa in scena teatrale elaborata da una coppia di registi: il primo, Giancarlo Zagni, il maestro; il secondo, suo figlio Daniel, che lo affiancava con grande professionalità nonostante fosse giovanissimo. Gli ho chiesto una collaborazione allinterno del liceo Peano e Giancarlo, mostrando da subito la sua estrema umanità, ha immediatamente accettato. Così il teatro è entrato nella scuola, diventando un paradigma educativo. Un progetto culturale portato avanti per ben dodici anni. Era un modello alternativo ad altri modi di aggregazione interviene Luca, un ex allievo della Professoressa un momento di semina che abbiamo raccolto solo dopo: un approccio nuovo, fuori orario, per niente pesante, anzi divertente.
Un collage di testimonianze degli studenti eretini, tra le righe di una scuola possibile
“…Mi viene da pensare che forse non è un caso se circa dieci anni dopo l’esperienza del laboratorio di teatro al liceo, mi sono trovata a studiare lettere all’Università, mentre frequentavo la scuola del Piccolo Teatro di Milano…”.
“Ancora oggi ci penso e sono sempre più convinta che quella era la Scuola. È lì che ho imparato a lavorare in équipe, a mediare, a collaborare. Attraverso quell’esperienza cambiava il modo di vivere la scuola e l’insegnamento: il nostro andamento scolastico migliorava, studiavamo con più voglia, i professori collaboravano tra di loro e spesso facevano lezione insieme…”.
“…Il teatro, a prima vista disordine totale, caos e confusione, rappresenta invece un ordine nuovo a cui avvicinarsi; se non altro per un cambio di prospettiva… Il teatro ha rappresentato per me un ordine nuovo, ma ancor più una zona temporanea di autonomia e di autogestione: un modo di conoscere il mondo e se stessi…”.
Unesperienza interrotta da un brusco cambio di poltrona: nuova dirigenza, fine dei laboratori teatrali
Ieri il teatro, oggi i test Invalsi: qual è la differenza?
Non è evidente? La scuola che ho vissuto io era uno spazio aperto, da vivere. Abbiamo faticato tantissimo per lasciare le strutture disponibili il pomeriggio. Cera lidea di uneducazione umana e non fatta di numeri e test da superare, era importante investire sulle persone e non nelle cose. Durante le nostre attività curriculari, sceglievamo un tema e la didattica si sviluppava su quellargomento specifico. Nel 2001 abbiamo elaborato il progetto Il muro poi messo in scena, con la collaborazione del Centro di Cultura Ebraica di Roma, organizzando anche un cineforum sulla Shoah. Avevamo in mente una scuola molto diversa da quella odierna.
Lattività culturale a Monterotondo non si ferma e si chiama Daniel Zagni Lab
Rara Piol
Il prossimo incontro, venerdì 18 dicembre, ore 19
Librinfestival vi aspetta per lultimo incontro dellanno (ma non della maratona letteraria ndr) il prossimo venerdì 18 dicembre alle ore 19, per la presentazione del quinto libro in concorso 10 giorni e mezzo (Edizioni dellAnthurium) di Caterina Rinaldi. Appuntamento presso Arte in Circolo, in via Federici 137, a Monterondo.