Il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, con le sue risorse europee (25 miliardi dovrebbero arrivarci entro luglio), rimane protagonista di quel rilancio dell’economia italiana in atto di cui sono convinti i responsabili economici del paese e che contribuiranno a far superare il 5% del Pil in questo 2021. È stato ben ribadito ieri all’assemblea annuale dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, a cominciare dal ministro dell’economia e finanze Daniele Franco per il quale proprio il Pnrr è fondamentale per la crescita anzi, potrebbe raddoppiarne il tasso, passando dallo 0,6% ante pandemia all’1,4% con il completamento delle riforme. La politica di bilancio italiana, ha detto ancora il responsabile del dicastero economico, continuerà ad essere espansiva, ma per i livelli pre-Covid bisognerà aspettare il terzo trimestre del 2022. Per il rimbalzo, però, serve una ripresa dei consumi che, tuttavia, sono stimati ancora molto rallentati per tutti i prossimi mesi.
Il Pil al 5%, consentendo un recupero di oltre metà della caduta del prodotto registrata nel 2020, è anche secondo il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco un obiettivo possibile, soprattutto alla luce del miglioramento del quadro sanitario. Visco ha pure parlato del ruolo determinante delle banche, il cui sistema “ha tenuto duro”, pur se sono in atto revisioni dei modelli di attività, anche attraverso piani di ristrutturazione e possibili operazioni di aggregazione. Un fatto è certo: i mesi marchiati dal Covid sono stati caratterizzati da un forte aumento dei depositi, se è vero che, secondo i dati di maggio, per i risparmi delle famiglie si è raggiunto un +7% rispetto al 2020, arrivando a quota 900 miliardi, mentre le imprese hanno risparmiato fino a 460 miliardi, con un + 16%. Come ha puntualizzato Antonio Patuelli presidente Abi, anche attraverso le banche passa “un nuovo possibile miracolo economico”.
