DAL TG – I due avvocati, Hazan e l’Onorevole Cubeddu

Obbligatorietà è incompatibile con il consenso informato

Sebbene in ruoli diversi, i due legali sono d’accordo sulla gestione di questa nuova fase della vaccinazione che, essendo obbligatoria per chi ha più di cinquant’anni non può consentire la clausola di salvaguardia che libera lo Stato da ogni responsabilità e dal dovere di restituire su eventuali danni arrecati.

L’avvocato Sebastiano Cubeddu, deputato del collegio di Guidonia per il Movimento Cinque Stelle, ammette che le ragioni dei cittadini hanno qualche fondamento. “Nel momento in cui si impone l’obbligo non si può esentare lo Stato di caricarsi delle sue responsabilità in caso di ogni tipo effetto indesiderato … Bisogna rivedere, quindi, quell’obbligo così come è stato scritto ad inizio, quando il fatto di chiedere la vaccinazione non era un atto obbligatorio”. Detto questo però, chiarisce Cubeddu: “è giusto che il vaccino resti un diritto di tutti”.

Sulla stessa linea l’avvocato Maurizio Hazan: “il consenso informato è un controsenso in termini. Laddove ci sia obbligo non c’è bisogno di consenso informato. È necessaria l’informazione, ma se è obbligatorio deve essere garantito Bisogna distinguere il vaccino per gli ultra cinquantenni rispetto gli altri vaccini anti Covid che non sono ancora obbligatori… Quando c’è un vaccino obbligatorio lo Stato si prende una facoltà discrezionale che travalica il dettato costituzionale dell’articolo trentadue. In ogni caso conseguenze gravi non le devo sopportare. Per i danni gravi comunque lo Stato deve prendersi le sue responsabilità. Ci sono gli indennizzi per andare a sanare danni di una certa consistenza. Non capisco perché di questi obblighi di legge non parli nessuno. C’è un fondo specificamente dedicato a questo. Le complicanze del vaccino le accetto però ho diritto ad un indennizzo”. L’avvocato però chiarisce: “Bisogna distinguere tra l’obbligo proclamato da questa legge e il ricorso forzoso a un trattamento sanitario che è tutt’altra forma di obbligatorietà”.

Hazan sottolinea il senso di un equivoco di fondo. “Non si dovrebbe firmare alcun consenso, il paziente che si reca all’hub dovrebbe avere solo un’informativa. Gli debbono spiegare le conseguenze, quindi tutte le complicazioni possibili. Quindi fare un esame anamnestico per capire se la sua persona può assorbire quel vaccino”. Ma in questa situazione data l’avvocato Hazan chiarisce che “il medico non può accettare alcuna dichiarazione spontanea da aggiungere al modulo così come è stato formulato. Né può assumersi delle responsabilità”. E sulle eventuali responsabilità della casa farmaceutica sempre l’avvocato risponde: “siamo in una dimensione di farmacovigilanza. Lo Stato impone un vaccino si prende le sue responsabilità e prevede degli indennizzi in caso di danni. C’è un’agenzia del farmaco che autorizza quel vaccino, è molto difficile dimostrare responsabilità della casa farmaceutica”.

“Il consenso informato è richiesto dai protocolli. Cosa diversa è la clausola di esenzione dalle responsabilità – chiarisce ancora Sebastiano Cubeddu – I medici sono obbligati a seguire i protocolli predisposti”. Concorda nella versione condivisa dagli interlocutori. “Ma la condizione di obbligatorietà per gli ultra cinquantenni, proclamata dal decreto legge, deve necessariamente modificare la clausola della responsabilità. Lì deve intervenire il governo. L’obbligatorietà non può lasciare l’esenzione. È un intervento che ho richiesto in sede dibattimentale. Si tratta di una questione che va risolta!”

 

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