L’aquila uccisa, segnalata da un camminatore

Era stata poggiata su una sorta di panchina. La sindaca di Licenza: "Un colpo vile"

E’ stato un camminatore che stava passeggiando lungo il sentiero dell’aquila reale, martedì mattina, a segnalare nel punto più vicino, ossia  al Museo dell’aquila reale, a Civitella di Licenza, il rinvenimento di un’aquila morta, e che si scoprirà poi uccisa con un colpo di fucile. Sembrava appoggiata su una sorta di panchina, quindi fatta rinvenire di proposito in un luogo simbolo di Licenza, il cammino dell’aquila. Al museo era di turno una giovane del servizio civile che si è subito precipitata sul posto, ha fotografato l’aquila purtroppo morta già da qualche giorno, e fatto scattare la segnalazione al servizio guardiaparco dei Lucretili e all’amministrazione comunale.

Uccisa l’aquila reale, Licenza sotto choc

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“Un duro colpo non solo per la comunità di Civitella di Licenza, ma per tutto il territorio. Noi andiamo fieri delle nostre aquile”, ha detto la sindaca di Licenza, Ilaria Passacantilli, “Si tratta di una coppia che nidifica sullo stesso sperone da decenni. Ora l’uccisione, pare del maschio, per noi è scioccante. E’ un gesto vile. Non credo che qualcuno del posto abbia potuto fare qualcosa del genere soprattutto in questo momento in cui c’è massima attenzione per l’ambiente”.

“Da mesi facciamo un’opera di sensibilizzazione e conoscenza sullo status dei rapaci e della coppia che nidifica sul Monte Pellecchia, emblema del nostro museo. Abbiamo attivato laboratori didattici-naturalistici rivolti alle scuole”, ha commentato Lucina Giacopini, direttrice del MusAq, il museo dell’aquila reale, “Il rinvenimento dell’esemplare di aquila uccisa è un esempio di incomprensione del valore e della necessità di una specie così rara, protetta anche dalla direttiva habitat della comunità europea. Questo episodio ci ha addolorato noi tutti che ci adoperiamo per la conservazione della presenza di questo rapace dei Monti Lucretili. La nostra responsabilità è quella di continuare ad occuparci e a proteggere l’aquila sul territorio. Il 5 marzo, il giorno della paura della fauna selvatica, affronteremo l’avvenimento con degli specialistici”.

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