Tre settimane fa in due erano stati licenziati per assenteismo. Ora è la volta di un’altra coppia di lavoratori, avvezzi a qualche pausa di troppo e per questo allontanati a tempo determinato senza percepire un centesimo.
Così venerdì 5 maggio la Asl Roma 5 di Tivoli ha sospeso dal servizio con privazione della retribuzione due dipendenti del Distretto Sanitario di Subiaco, che a marzo 2015 finirono nella retata dei carabinieri con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.
E’ quanto stabilito con le delibere 875 e 876 firmate dal Direttore Generale della Asl di Tivoli Giorgio Giulio Santonocito a seguito delle decisioni adottate dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari sulla base delle sentenze dell’Autorità Giudiziaria che ha riconosciuto la responsabilità dei due dipendenti.
La delibera numero 875 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA – commina la sanzione della sospensione per due mesi al dipendente a decorrere da sabato scorso 6 maggio. In realtà il suo allontanamento era stato previsto già ad aprile, ma l’Azienda sanitaria aveva deciso di posticipare la punizione a causa della difficoltà concreta ed oggettiva di sostituzione del dipendente che avrebbe determinato un’interruzione di pubblico servizio.
La delibera numero 876 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA – dispone la sospensione di un altro dipendente in servizio a Subiaco per tre mesi al dipendente a decorrere da domenica scorsa 7 maggio, per lo stesso rischio di interruzione di pubblico servizio.
Vale la pena ricordare che giovedì 20 aprile la Asl Roma 5 di Tivoli aveva licenziato un medico e un impiegato del Distretto Sanitario di Subiaco (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Si tratta di due delle quattro persone arrestate in flagranza di reato il 24 marzo 2015 dai carabinieri della Compagnia di Subiaco, che denunciarono a piede libero altre otto persone. Per tutti l’accusa era di truffa aggravata ai danni dello Stato, una contestazione formulata all’esito di tre mesi di appostamenti, pedinamenti e videoriprese dei momenti di pausa considerati più compromettenti.
Fonti di prova sufficienti per il giudice per le indagini preliminari Alberto Michele Cisterna a convalidare i fermi effettuati dai carabinieri e a mettere agli arresti domiciliari per trenta giorni quattro sospettati.