Il Consiglio di Stato, con decisione del 29 agosto 2023, ha accolto il ricorso dell’associazione “Centro Anziani Amici del Parco – Monterotondo Aps”. Malgrado la presentazione di tutti i documenti necessari e il suo statuto di associazione appositamente costituita per lo scopo, “Amici del Parco” era stata esclusa dell’iter di affidamento.
“Totale assenza di criteri predeterminati, come imposto dalle linee guida regionali; assenza di specifica motivazione; violazione delle norme vigenti che impongono il rispetto dei principi generali di evidenza pubblica“. Queste le motivazioni individuate dal Consiglio di Stato per giustificare l’illegittimità. “Il Comune di Monterotondo, preso atto di due manifestazioni di interesse per la gestione del centro anziani, senza alcuna motivazione e pertanto arbitrariamente sceglieva di affidare la gestione del Centro sociale per anziani di Monterotondo all’Associazione “Arcobaleno Monterotondo”“.
L’associazione esclusa aveva precedentemente ricorso al TAR, che però ne aveva rigettato le richieste.
Promosso l’appello, il Consiglio di Stato ha riportato la questione nei termini di legge, dando ragione all’associazione penalizzata.
Il Consiglio di Stato, si legge nella sentenza, “ritiene vago, arbitrario e irragionevole il fatto che il Comune abbia affermato di aver scelto la domanda pervenuta prima“.
“In sostanza – continua la sentenza – l’amministrazione comunale, pur avendo ricevuto tempestivamente i documenti delle associazioni, ha escluso arbitrariamente l’associazione “Amici del parco” e ha errato nel non comparare qualitativamente le manifestazioni di interesse, previa fissazione di obiettivi criteri di valutazione, secondo i principi dell’evidenza pubblica”.
Il collegio ha concluso che il Comune di Monterotondo fosse in condizione di verificare la sussistenza di quella potenzialità di concorrenzialità.
Il Comune di Monterotondo ora deve immediatamente e obbligatoriamente adottare ogni atto per ripristinare la legalità nella gestione del Centro per Anziani in esecuzione della decisione assunta dal Consiglio di Stato.