MARCELLINA – Escluso dal concorso da giardiniere, il Comune risarcisce 41 mila euro al candidato

Il Tribunale di Tivoli condanna l’Ente per l’ingiustizia inflitta al candidato

Immaginate di partecipare ad un concorso da operaio a tempo pieno ed indeterminato aperto ai disoccupati, senza necessità di ulteriori requisiti o specializzazioni.

Presentate la domanda e la certificazione Isee, quindi restate in attesa della prova pratica.

Immaginate pure che quando arriva il vostro turno per sostenere la prova di idoneità, vi viene richiesto il curriculum e una sfilza di specializzazioni non previste dal bando e che non avete, per cui venite automaticamente esclusi.

E’ quanto accaduto a Girolamo Proietti, un 50enne al quale ora il Comune di Marcellina paga una somma pari a 41.144 euro e 4 centesimi a titolo di risarcimento del danno da perdita da chance per essere stato illegittimamente escluso dal bando di selezione pubblica per l’assunzione di un operaio addetto alla manutenzione delle aree verdi a tempo pieno ed indeterminato indetto nel 2019 dall’amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Lundini.

Il caso emerge dalla delibera numero 28 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA - con cui martedì 12 settembre il Consiglio comunale ha riconosciuto la legittimità del debito fuori bilancio da 41.144,04 a favore di Girolamo Proietti, come stabilito nella sentenza di condanna emessa il 13 aprile scorso dal Tribunale civile di Tivoli.

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La vicenda, riassunta nella relazione – CLICCA E LEGGI LA RELAZIONE - della Responsabile dell’Ufficio Finanze, Rita Rossi, ha il sapore della beffa perché il Comune ha praticamente cambiato le regole del gioco a partita iniziata determinando in tal modo l’esclusione del candidato dallo svolgimento della prova di idoneità per l’avviamento al lavoro.

Infatti il bando prevedeva quale unico requisito di accesso il possesso del diploma della scuola dell’obbligo, oltre all’iscrizione presso il Centro per l’impiego e la dichiarazione di disponibilità all’assunzione.

Tuttavia l’allora Responsabile dell’Ufficio del personale, diversamente dalle previsioni del bando di selezione, convocò Proietti per svolgere la prova pratica richiedendo anche il curriculum vitae, l’attitudine alla professionalità richiesta e copia degli attestati relativi all’uso della motosega e del decespugliatore, delle piattaforme mobili e della conduzione macchine agricole.

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“Pezzi di carta” che Girolamo Proietti non aveva e per questo il 16 aprile 2019 la Commissione gli comunicò che non si sarebbe dato corso all’espletamento della prova d’idoneità “mancando i requisiti minimi di idoneità richiesti in sede di convocazione”, con conseguente esclusione della selezione in favore di Pasquale Tozzi, al secondo posto della graduatoria.

A sollevare il caso fu l’allora Consigliere di opposizione del Movimento 5 Stelle Alessandro Marulli con un esposto alla Regione Lazio – Direzione Regionale Lavoro – Area Decentrata “Centri per l’Impiego Lazio Centro” e alla Corte dei Conti.

Chissà se la Magistratura contabile richiederà a qualche amministratore pubblico di risarcire l’Ente dei 41 mila euro versati a Girolamo Proietti per l’ingiustizia subita.

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