TIVOLI - Rapinano le PostePay e truffano gli acquirenti on line: condannati

I due romeni devono scontare 7 anni e 5 mesi

Prima hanno costretto un connazionale a consegnare le carte PostePay e i relativi pin. Quindi hanno rifilato una serie di “sole” a ignare vittime convinte di fare l’affare acquistando oggetti sulle piattaforme online.

Per questo ieri, mercoledì 10 settembre, il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado a 7 anni e 5 mesi di reclusione Narcis Gabor, romeno 28enne, e Patric Balog, 22enne cittadino italiano originario di Palestrina, entrambi domiciliati a Valle Martella, per rapina aggravata e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento.

Il Collegio presieduto da Laura Di Girolamo – a latere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – ha condiviso in parte la ricostruzione della Procura di Tivoli condannando gli imputati anche al pagamento di una multa di 3 mila euro e alla pena accessoria dell’interdizione legale durante la pena.

I giudici hanno invece assolto i due romeni dall’accusa di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita perché il fatto non sussiste e dall’accusa di truffa. I due imputati sono stati inoltre scagionati dalle accuse di sequestro di persona e furto in quanto i reati sono estinti per intervenuta remissione di querela.

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Prosciolti infine dall’accusa di un’altra truffa perché improcedibile per mancanza di querela.

Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, i fatti risalgono all’estate del 2023. A far scattare le indagini fu la denuncia presentata il 19 agosto di 2 anni fa da un giovane romeno presso il Commissariato San Basilio.

Il ragazzo raccontò che la sera del 17 agosto aveva incontrato in un bar di Zagarolo Narcis Gabor, un connazionale di sua conoscenza che con l’inganno lo avrebbe convinto ad attivare una carta PostePay sulla quale ricevere lo stipendio.

Pare che Gabor fosse in compagnia di un altro romeno e di Patric Balog, già noto alle forze dell’ordine, appena arrestato e rilasciato, dal 12 agosto 2023 sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Così i tre avrebbero costretto il malcapitato connazionale ad uscire dal bar e salire su una Fiat Panda gialla a bordo della quale il ragazzo fu trascinato nell’abitazione di Narcis Gabor e trattenuto tutta la notte.

Rilasciato nella mattinata, la vittima sarebbe stata di nuovo raggiunta dai due imputati, privata dei documenti di identità e del cellulare, trascinata prima nello stesso bar di Zagarolo, poi di nuovo a casa di Gabor e infine riaccompagnata nella sua abitazione a San Basilio.

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E dal suo appartamento i due romeni condannati avrebbero addirittura portato via un trapano professionale “Hilty”.

Fatto sta che, giunto nel quartiere alla periferia Est di Roma, il giovane si presentò in Commissariato per denunciare l’accaduto.

Nel frattempo, Gabor e Balog si erano messi all’opera sulle piattaforme online con finti annunci di vendita alla ricerca di polli da spennare.

Dalle indagini è emerso che il 21 agosto 2023 una donna di Sotto il Monte Giovanni XXIII interessata a comprare oggetti di arredo è stata truffata di 750 euro versati mediante 3 ricariche da 250 euro l’una sulla PostePay intestata al romeno sequestrato.

E il 17 agosto 2023 i due condannati erano già riusciti a “sfilare” 2.653 euro anche ad un uomo di Valdobbiadene.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 30 giorni.

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