Al momento della presentazione più di qualcuno storse il naso, sollevando dubbi sulla sua realizzabilità. Eppure, mezzo Consiglio comunale approvò quell’idea di un sottopassaggio da far riemergere dal sottosuolo demolendo parte di un palazzo in costruzione.
Oggi a decretare che quel progetto fosse una follia è il Tar del Lazio che ha cancellato il sottovia al passaggio a livello di Guidonia Centro. Con la sentenza 3492 pubblicata lunedì 22 marzo i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso della società “P&P Srl” dell’imprenditore Stefano Pascucci e hanno annullato la delibera di Consiglio comunale numero 36 del 24 giugno 2015 con la quale fu approvato il progetto in variazione urbanistica relativo alla viabilità sostitutiva dell’incrocio tra via Mario Di Trani, via Maurizio Moris e via Augusto Bordin.
Si tratta del progetto presentato da Rete Ferroviaria Italiana nell’ambito dei lavori da 150 milioni di euro per il raddoppio della ferrovia Lunghezza-Guidonia. In realtà quel progetto del sottopasso in via Moris non era approvato né finanziato, per questo l’8 giugno 2010 l’allora dirigente all’Urbanistica Umberto Ferrucci rilasciò alla “P&P” la concessione numero 145 per un fabbricato residenziale in via dei Consoli, la strada che unisce via Augusto Bordin con viale Roma. Secondo le previsioni del progetto approvato dal Consiglio comunale, il sottopassaggio sarebbe dovuto sfociare su via dei Consoli, dopo aver espropriato e demolito parte della palazzina e dei garage realizzati da Pascucci.
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