Il dirigente Gilberto Pucci è pronto a restituire i soldi della tangente incassati, noto motivo che lo ha condotto nel carcere di Rebibbia lo scorso 20 aprile, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Pucci lo scorso 16 maggio, con una lettera scritta di suo pugno dal carcere, chiedeva di essere interrogato dall’avvocato Guerra, e si diceva quindi disposto a “Riferire fatti e circostanze utili all’indagine”, come spiegavamo qui.
Pucci, tramite l’Avvocato Alfredo Scaccia, annuncia formalmente la volontà di restituire i soldi incassati dal collega Angelo De Paolis il 18 luglio 2016 che a sua volta li aveva ricevuti da Antonio Sisti, geometra della ditta “Mario Cipriani”.
Pucci ammette di aver ricevuto la somma di 4mila euro da De Paolis ma ha spiegato che al tempo non conosceva la provenienza originaria, ovvero la ditta Mario Cipriani.
L’Avvocato Scaccia, in qualità di difensore di Gilberto Pucci, attraverso una raccomandata formale chiede alla ditta Mario Cipriani di “Prendere contatti al fine di restituire la somma”, sottolineando che il suo assistito “Non aveva contezza circa la provenienza”, come ha spiegato anche al Gip Cisterna.