A chiudere i lavori è stato lo street artist di fama nazionale Francesco Camillo Giorgino, alias Millo, consegnando al quartiere e a tutti i cittadini Eretini un vero e proprio quadro dipinto sulle mura dell’edificio.
Ed è così che le quattro facciate di cemento del Cantiere ospitano oggi una città fatta di linee nere e spazi bianchi, brulicante di strade e adornata di palazzoni. Uniche note di colore sono un ragazzo e una ragazza, posti su due pareti opposte tra loro, collegati da una serie di bolle di sapone.
L’opera ha già suscitato grande interesse da parte della cittadinanza e degli abitanti del quartiere e in questi giorni è facile vedere famiglie aggirarsi attorno alla struttura per ammirarla, così come persone impegnate a fotografare qualche dettaglio del dipinto.
IL SENSO DELL’OPERA – Come spiegato anche dagli operatori, la rappresentazione andrebbe vista dalla facciate d’ingresso seguendo il movimento naturale del disegno. Di fatto l’artista ha ritratto, sulla facciata d’ingresso, un bambino intento a girare un macinino disegnato attorno ad una delle finestre del cantiere. Da qui partono una serie di bolle di sapone che volano sulla città. Seguendole si gira attorno alle mura di cemento della struttura fino al punto in cui una di queste bolle si deposita tra le mani di una ragazza, che la contempla con attenzione e delicatezza.
“Come per tutte le opere l’interpretazione è libera – ha spiegato l’operatore Marco Roncaccia, aggiungendo – noi vediamo da questa finestra nel macinino in Cantiere che si affaccia sulla città. Le bolle rappresentano le idee che escono dai nostri ragazzi e che possono essere contemplate, come fa la ragazza sull’altro lato dell’edificio. Ai cittadini quest’opera piace e ci fa piacere vedere che vengano a guardarla, specialmente le famiglie e i più giovani”.
Eugenio Nuzzo
